«Chi coltiva e produce canapa industriale in italia è un imprenditore e non uno spacciatore». Questa la frase del presidente del consorzio Nazionale tutela della canapa. Preferisce dire come stanno le cose e rispondere così alle parole di chi si scatena contro il settore della cannabis light.

Il Consorzio Nazionale per la Tutela della Canapa è nato con lo scopo di dare concreta ed effettiva attuazione alle finalità della Legge n.242/2016 sulla promozione della filiera della canapa.

Nel mondo, il settore vale quasi 5 miliardi di dollari

Il comparto della cannabis e dei prodotti CBD conta oltre 10mila addetti e oltre 1500 aziende che trasformano e commercializzano la cannabis. Sono presenti in Italia oltre 800 nuove aziende agricole per un fatturato di oltre 150milioni di euro. Le coltivazioni di canapa che negli anni ’40 arrivavano a circa 100mila ettari oggi sono di soli 5mila ettari, grazie a questi dati l’Italia oggi si classifica al secondo posto dietro l’Unione sovietica come maggior produttore. Il settore della canapa ogni anno ha un incremento di circa il 30% e si stima che nel 2025 arriverà ad un valore di circa 27miliardi di dollari.

La canapa industriale non è una droga

Cos’è il CBD e perché non è considerato una droga: il CBD o cannabidiolo è uno dei principi attivi della cannabis, ha raggiunto oggi una grande fama nel mondo grazie alle sue innumerevoli proprietà curative, è in grado di curare innumerevoli malattie o sintomi come Insonnia, ansia, dolore, infiammazione e tante altre avversità. Oggi il CBD può essere considerato in molti casi una valida alternativa a farmaci.

Se vuoi approfondire i benefici del CBD puoi leggere il nostro articolo: i benefici del CBD

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