Il CBD può causare controindicazioni ed effetti collaterali? Vediamo come utilizzare i prodotti al CBD in modo corretto e senza alcun danno per la salute. Infatti è un rimedio naturale e funziona come analgesico, antinfiammatorio, perfetto contro l’insonnia e lo stress.

Ultimamente potresti aver sentito parlare molto bene del CBD e del suo potenziale terapeutico. Sembra essere diventato il rimedio per eccellenza a tantissimi disturbi che vanno dall’ansia all’insonnia, dalla depressione alle malattie del cuore. Ebbene sì, l’erba fa bene al cuore.

Ma porta davvero solo benefici o c’è un prezzo da pagare?

In poche parole: il CBD fa male alla salute? 

Se è un rimedio a così tanti disturbi ciò significa che può essere utilizzato numerose volte e per periodi di tempo più o meno lunghi. Questo fa scattare automaticamente dei dubbi sulla sua sicurezza, sul fatto che possa creare dipendenza o, addirittura, che nel tempo possano insorgere degli effetti collaterali. 

Il fatto che si tratti di un rimedio naturale tranquillizza. Ma ciò non toglie che stiamo parlando di un prodotto potente che viene estratto dalla pianta di cannabis, la quale ha sollevato e continua a sollevare obiezioni in tutto il mondo. 

Sul web tutti parlano delle sue proprietà benefiche, ecco perché abbiamo deciso di creare una guida per parlarti del rovescio della medaglia, di quello che molto spesso non si dice. Scopriamo insieme se il CBD fa male alla salute oppure no. 

Conosciamo il CBD

CBD è il nome abbreviato che vedi su tutti i siti web e sulle etichette dei prodotti nei negozi fisici. In realtà questo principio attivo prodotto dalla pianta di canapa si chiama cannabidiolo

La cannabis produce oltre un centinaio di cannabinoidi, gruppo di sostanze di cui fanno parte sia il CBD che il THC. Quest’ultimo è quello che ha fatto sì che alla marijuana fosse affibbiata l’etichetta di “sostanza stupefacente”. 

Il CBD, al contrario del THC, non provoca alcuno sballo nel momento in cui entra nell’organismo. E anche il THC, in bassa percentuale, è totalmente sicuro. 

Vedremo dopo, in modo più completo, tutti i benefici del CBD. A differenza del THC, il cannabidiolo non provoca un’alterazione mentale, quanto piuttosto un profondo senso di rilassamento e tranquillità

Anche perché agisce sì sul cervello, ma non solo. Attraverso i recettori del sistema endocannabinoide con i quali interagisce, è in grado di regolarizzare il funzionamento di tutti gli organi del corpo e persino del sistema immunitario. 

Questo è possibile proprio perché l’organismo produce già sostanze simili, chiamate endocannabinoidi. Questo fa sì che il CBD sia molto ben tollerato da chiunque. 

Quali sono le controindicazioni ed effetti collaterali del CBD?

È tutto oro quel che luccica oppure il CBD nasconde anche delle controindicazioni? È vero che si tratta di una sostanza sicura, che il più delle volte non provoca fastidi, ma in alcuni casi potrebbero verificarsi degli effetti collaterali.

È molto raro che accada e generalmente la causa è l’interazione con altri farmaci. Tra gli effetti collaterali del CBD troviamo: 

  • Secchezza delle fauci: sia il CBD che il THC possono portare a disidratazione, quindi a una salivazione ridotta, da cui può derivare questo innocuo ma fastidioso effetto collaterale; 
  • Affaticamento: il CBD è un calmante, in generale questo è uno dei suoi benefici, ma soprattutto le prime volte potrebbe rilassare eccessivamente e causare un senso di stanchezza e affaticamento, ecco perché all’inizio è meglio testarne gli effetti alla sera prima di andare a dormire; 
  • Mal di testa: come analgesico dovrebbe migliorare la risposta al dolore, anche se quando viene assunto in quantità massiccia può causare l’effetto contrario;
  • Vertigini: potrebbero essere dovute sia al CBD sia alla componente di THC, serviranno maggiori studi per capire quale sia effettivamente la causa scatenante; 
  • Alterazioni dell’appetito: in alcuni casi il CBD velocizza il metabolismo, ed è il motivo per cui viene assunto con l’obiettivo di dimagrire, ma in altre persone potrebbe togliere l’appetito; 
  • Nausea e diarrea: sembra siano dovute non tanto all’azione del CBD quanto all’assunzione a stomaco vuoto, soprattutto quando si tratta di prodotti complessi come l’olio full spectrum, nel quale sono racchiuse tante altre sostanze naturali a volte difficili da digerire.

Quindi il CBD fa male alla salute? Non si sono mai verificati effetti collaterali gravi. Tutto dipende dal modo in cui viene utilizzato il prodotto. 

i benefici del cbd

La secchezza delle fauci è un effetto collaterale del CBD?

Il CBD può causare secchezza delle fauci, un effetto collaterale relativamente comune tra chi assume prodotti a base di cannabinoidi. Questo fenomeno si verifica a causa dell’interazione del CBD con il sistema endocannabinoide, in particolare con i recettori presenti nelle ghiandole salivari. 
Quando il CBD si lega a questi recettori, può temporaneamente inibire la produzione di saliva, portando a una sensazione di bocca secca, nota anche come “xerostomia”.

Quali farmaci possono causare controindicazioni interagendo?

Durante gli studi scientifici, la maggior parte dei casi in cui si sono verificati effetti collaterali è stato per interazione con altri farmaci. 

Il CBD può interagire con alcuni farmaci per 3 motivi principali:

  1. Metabolismo: il CBD viene metabolizzato principalmente dagli enzimi del citocromo P450 (CYP), in particolare CYP3A4 e CYP2C19, questi stessi enzimi metabolizzano anche circa il 90% di tutti i farmaci sul mercato e di conseguenza il CBD può competere con altri farmaci per l’accesso a questi enzimi, influenzando la loro concentrazione nel sangue e l’intensità dei loro effetti;
  2. Effetti farmacologici: il CBD ha diversi effetti farmacologici propri, tra cui effetti sedativi, ansiolitici e antinfiammatori, questi effetti possono sommarsi o amplificare gli effetti di altri farmaci, con possibili conseguenze negative;
  3. Contaminanti: tra gli effetti collaterali dell’olio di CBD devi fare attenzione alla contaminazione da solventi, pesticidi, metalli pesanti, batteri o funghi, quando è di bassa qualità o mal conservato.

Ecco alcuni esempi di interazioni tra CBD e farmaci:

  • Anticoagulanti: il CBD può aumentare l’effetto di anticoagulanti come il warfarin, aumentando il rischio di emorragie;
  • Antidepressivi: può accrescere i livelli di alcuni antidepressivi nel sangue;
  • Farmaci anticonvulsivanti: può aumentare il rischio di effetti collaterali come sonnolenza, stanchezza, atassia e confusione, o diminuire l’efficacia dei farmaci nel trattamento delle convulsioni;
  • Immunosoppressori: può interagire con i farmaci che regolano un’anomala risposta del sistema immunitario;
  • Sedativi: può accentuare l’effetto di farmaci come le benzodiazepine, aumentando il rischio di sonnolenza e depressione respiratoria.

Ecco perché, prima di assumere CBD, è importante consultare il proprio medico per escludere possibili interazioni con altri farmaci.

Si può diventare dipendenti dal CBD?

Il CBD si vanta di poter sostituire molti farmaci potenti come, ad esempio, quelli per combattere l’insonnia. Questi ultimi molto spesso causano dipendenza e assuefazione, ciò significa che per ottenere l’effetto è necessario assumerne costantemente e in quantità crescenti. 

Questo capita con il CBD?

No, non nel momento in cui si assumono prodotti con un basso contenuto di THC. È infatti il THC a essere più idoneo a creare dipendenza. 

Il CBD non è una sostanza psicoattiva, è semplicemente una sostanza naturale curativa. Non crea dipendenza fisica come, ad esempio, la nicotina o la caffeina. 

Ciò significa che non si rischia di cadere in un vortice di abuso a causa della sua composizione chimica. Ovviamente, l’unica problematica che si potrebbe presentare è una dipendenza psicologica nel momento in cui iniziano a manifestarsi i primi risultati positivi. 

Quindi, in come agisce il CBD sul cervello? Lo fa attraverso i recettori CB1 e CB2 del sistema endocannabinoide, quindi in modo assolutamente naturale. Oltre a questo inibisce l’enzima FAAH aumentando la produzione di anandamide e di conseguenza procura una sensazione di benessere a tutto l’organismo. Il CBD, a differenza di molte altre sostanze, non elimina chimicamente i sintomi ma cura l’organismo alla base compensando il lavoro degli endocannabinoidi. 

Quali sono i benefici portati dal CBD

E ora approfondiamo le innumerevoli proprietà del cannabidiolo e i suoi effetti benefici che, per fortuna, superano di gran lunga gli effetti collaterali. 

I benefici del CBD si riscontrano in tantissimi campi. I suoi effetti più comuni si vedono sul dolore, anche cronico, e sulle infiammazioni. Agisce come analgesico e antinfiammatorio sia nel caso di traumi sia quanto questi sintomi sono correlati ad altre malattie diffuse. 

È in grado di trattare ansia, stress e depressione in modo completamente naturale. Ha quindi un’efficacia e una modalità d’azione totalmente diverse dai normali farmaci antidepressivi. 

Le sue proprietà calmanti lo rendono perfetto anche per l’insonnia, che va a curare alla radice del problema. Intensifica il momento del sonno più pesante affinché le ore passate a letto siano realmente riposanti. 

È idoneo al trattamento delle malattie della pelle, soprattutto se utilizzato a livello topico, quindi applicato localmente sulla zona interessata dal disturbo. 

E poi fa tantissime altre cose come ridurre nausea e vomito, regolarizzare il cuore, proteggere le cellule del cervello, aiutare il recupero osseo. 

benefici del cannabidiolo per la salute

Come capire quanto CBD assumere

Il segreto per evitare l’insorgere di effetti collaterali è chiaramente assumere il CBD nel corretto dosaggio e con le modalità d’uso consigliate per ciascun singolo prodotto. 

Ma se è il dosaggio la chiave per utilizzare il CBD al meglio, come capire qual è la dose giusta per sé?

Iniziamo subito dicendo che non esiste un dosaggio universale perché ogni individuo è unico. 

Sono diversi i fattori che incidono sulla dose corretta

  • Età e sesso: da questi dipendono le altre caratteristiche corporee ma anche la propria chimica interna; 
  • Peso corporeo: è determinante poiché ad esso va rapportata la quantità di prodotto da assumere;
  • Concentrazione del principio attivo: alcuni prodotti, come l’olio, vengono venduti in concentrazioni di CBD che variano dal 5% fino a oltre il 99%; 
  • Tipologia di prodotto: può essere un prodotto isolato, quindi contenente soltanto CBD, ma potrebbe avere anche una formulazione full spectrum con altre sostanze e anche questo incide sugli effetti;
  • Condizione da trattare: il disturbo può essere più o meno grave quindi richiedere una dose variabile di principio attivo;
  • Esperienza con il prodotto: a incidere è anche il fatto che sia la tua prima volta con il CBD oppure no. 

La ricerca sul dosaggio del CBD è arrivata a testare fino a 1.500mg al giorno senza riscontrare gravi effetti collaterali. 

La regola per essere sicuro di non sbagliare è quella di iniziare con un dosaggio basso e poi aumentare progressivamente fino al raggiungimento di un risultato positivo. 

Se capita di assumere troppo CBD cosa succede?

Ti tranquillizziamo subito dicendoti che non c’è il rischio di andare in overdose con il CBD, anche perché stiamo parlando di una sostanza naturale non psicoattiva. 

Anzi, gli scienziati hanno notato che la somministrazione di una dose eccessiva di prodotto per la cura di un particolare disturbo molto spesso non comporta effetti collaterali, semplicemente si rivela inefficace

Tuttavia, potrebbero manifestarsi alcune delle controindicazioni che abbiamo detto prima. 

Questo potrebbe accadere a causa dell’interazione con altri farmaci ma anche perché potresti aver assunto troppo prodotto la prima volta. Anche in questo caso ti rassicuriamo, gli effetti collaterali spariscono velocemente con il passare del tempo. 

Trattandosi di un rimedio naturale il tuo corpo ha solamente bisogno di smaltirlo. Le ore necessarie all’eliminazione dipendono dal metodo di assunzione. I primi effetti scompaiono dopo le prime ore, ma per l’eliminazione totale dall’organismo potrebbero volerci 1-2 giorni.

In casi estremi puoi contattare il tuo medico per capire come calibrare correttamente il dosaggio in base al disturbo che intendi trattare e alla tua corporatura. 

Quando non usare il CBD

Ecco un elenco delle situazioni in cui è sconsigliato l’uso del CBD:

  • Interazione con farmaci: Chi assume farmaci metabolizzati dal fegato tramite l’enzima CYP450 dovrebbe consultare un medico, poiché il CBD potrebbe interferire con il loro metabolismo, alterandone l’efficacia o aumentando il rischio di effetti collaterali.
  • Gravidanza e allattamento: Le donne in gravidanza o in fase di allattamento dovrebbero evitare il CBD, poiché non ci sono prove sufficienti sulla sua sicurezza per il feto o il neonato.
  • Patologie epatiche o renali: Chi soffre di problemi al fegato o ai reni dovrebbe usare il CBD con cautela, poiché potrebbe sovraccaricare ulteriormente questi organi.
  • Test antidroga: Se si utilizzano prodotti a spettro completo, che possono contenere tracce di THC, si potrebbe risultare positivi ai test antidroga, quindi è meglio evitarli in queste circostanze.
  • Allergie: Persone con allergie ai componenti presenti nei prodotti al CBD dovrebbero astenersi dall’uso.

In ogni caso, è consigliabile consultare un medico prima di iniziare l’assunzione di CBD, soprattutto in presenza di condizioni mediche preesistenti o farmaci in corso.

Cosa ne pensa la scienza del CBD?

La scienza riconosce sempre più il potenziale terapeutico del CBD, con numerosi studi che ne analizzano gli effetti. Ad esempio, una ricerca pubblicata sul Journal of Clinical Investigation (2017) ha dimostrato che il CBD può ridurre la pressione sanguigna a riposo, migliorando la salute cardiovascolare. 

Un altro studio, apparso su Frontiers in Neurology (2018), ha evidenziato l’efficacia del CBD nel ridurre la frequenza delle crisi epilettiche in pazienti con sindrome di Lennox-Gastaut o Dravet, condizioni resistenti ai trattamenti tradizionali. Inoltre, il CBD ha mostrato proprietà antinfiammatorie e ansiolitiche in studi pubblicati su Molecular Neurobiology (2019), suggerendo un suo utilizzo nella gestione dello stress, dell’ansia e delle malattie infiammatorie croniche.

Prodotti certificati a base di CBD

In conclusione, alla domanda iniziale se il CBD fa male alla salute la risposta è No. Ma è No solo se utilizzi questo prodotto con i dovuti accorgimenti. 

Per non rischiare di incappare in qualche effetto collaterale che, seppur leggero, può essere fastidioso devi fare attenzione a ciò che acquisti e alla modalità d’uso

Ricordati di: 

  • Comprare solo prodotti di qualità: acquistare CBD puro, quindi non contaminato da sostanze chimiche utilizzate durante la coltivazione o la produzione è fondamentale per ridurre al minimo la reazione dell’organismo; 
  • Acquistare prodotti naturali: leggi gli ingredienti e controlla che non vengano aggiunti coloranti o altre sostanze che possano provocare reazioni allergiche; 
  • Iniziare a piccole dosi: è essenziale per capire come il tuo corpo reagisce al prodotto.

La qualità del prodotto puoi facilmente accertarla attraverso i certificati di analisi rilasciati da laboratori indipendenti dopo aver effettuato tutti i test del caso. Nel nostro shop ogni prodotto che trovi è accompagnato dal suo certificato che ne attesta la purezza. 

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