Il triptofano si trasforma in serotonina, l’ormone del buonumore, la melatonina favorisce il corretto riposto. Effetti che vanta anche il CBD, la sostanza naturale che viene estratta dalla pianta di canapa.

Triptofano, melatonina e CBD: cos’hanno in comune questi tre composti? Il fatto di influenzare positivamente il nostro umore, il nostro sonno e la nostra salute in generale.

Il triptofano è un amminoacido essenziale che ha il compito di trasformarsi in serotonina, l’ormone della felicità, che regola le nostre emozioni, il nostro appetito e il nostro desiderio sessuale. La serotonina, a sua volta, è il precursore della melatonina, l’ormone del sonno, che regola il nostro ritmo circadiano e ci aiuta a dormire bene e a riposarci.   

La melatonina ha molti effetti benefici per la nostra salute: oltre a favorire il sonno, ha proprietà antiossidanti, antinfiammatorie, immunomodulanti e neuroprotettive. Può anche prevenire o alleviare alcuni disturbi come l’insonnia, il jet lag, l’ansia, la depressione, il mal di testa e le malattie neurodegenerative.  

E il CBD? È un cannabinoide con effetti ansiolitici, antidepressivi, anticonvulsivanti, antinfiammatori e analgesici. 

Ma ciò che interessa a noi in questa sede è che il CBD può anche potenziare gli effetti della serotonina e della melatonina, favorendo così il buonumore e il riposo. 

Come puoi vedere triptofano, melatonina e CBD sono tre alleati naturali per la salute mentale e fisica. Assumere questi composti può aiutarti a migliorare la qualità della tua vita e a prevenire o trattare alcuni disturbi comuni. 

Ma scopriamo di più sul rapporto del triptofano con la melatonina e, successivamente, con il CBD. 

Cos’è il triptofano?

Il triptofano è uno dei 20 amminoacidi che compongono le proteine, fondamentali per la struttura e la funzione di tessuti e organi del nostro corpo.

Tuttavia è un amminoacido essenziale, si tratta quindi di una molecola che il nostro organismo non sintetizza in autonomia. Ciò significa che deve essere assunto dall’esterno attraverso l’alimentazione. Quindi, a cosa serve il triptofano?

La carenza di triptofano può causare problemi di salute come la depressione, l’insonnia e l’obesità. Quindi, una dieta bilanciata che includa alimenti ricchi di triptofano come carne, pesce, uova, legumi, cereali integrali e frutta secca, può fornire al nostro organismo la quantità necessaria di questo amminoacido essenziale.

Il triptofano può essere assunto come integratore alimentare abbinato a una dieta equilibrata come trattamento per una delle condizioni appena elencate o, più semplicemente, per evitare che si manifestino. 

Cosa produce il triptofano?

Cosa succede nel nostro corpo quando assumiamo il triptofano? Questo amminoacido essenziale è fondamentale per il nostro benessere psicofisico perché, come abbiamo accennato poco fa, produce due ormoni molto importanti: la serotonina e la melatonina.

La serotonina è conosciuta come l’“ormone del buonumore” perché influenza il nostro umore, la nostra autostima e la nostra motivazione. La serotonina ci aiuta anche a regolare l’appetito, il desiderio sessuale e la temperatura corporea. 

Ma come si forma la serotonina? Grazie al triptofano, che viene trasformato in serotonina dal nostro organismo quando ne ha bisogno.

La melatonina è invece l’ormone del sonno, perché ci aiuta a dormire bene e a riposarci. Viene prodotta dalla ghiandola pineale nel cervello durante la notte, quando c’è buio. 

Ma come si forma la melatonina? Anche in questo caso grazie al triptofano, che viene trasformato in serotonina e poi in melatonina dal nostro organismo.

Quali sono gli effetti collaterali del triptofano?

Stando a quello che abbiamo detto finora, il triptofano sembra avere un gran numero di effetti benefici per l’organismo. 

Ma attenzione: gli integratori di triptofano non sono innocui e possono avere degli effetti collaterali indesiderati se assunti in dosi eccessive o in combinazione con altri farmaci o sostanze.

Tra gli effetti collaterali più comuni ci sono:

  • Nausea;
  • Diarrea;
  • Agitazione;
  • Nervosismo;
  • Fluttuazione della pressione arteriosa;
  • Sonnolenza.

Inoltre, il triptofano può interagire negativamente con alcuni antidepressivi che agiscono sulla serotonina, come gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) o gli inibitori delle monoamino ossidasi (IMAO), aumentando il rischio di una sindrome serotoninergica potenzialmente letale.

Per questo motivo, prima di assumere integratori di triptofano, è sempre bene consultare il proprio medico e seguire le sue indicazioni sul dosaggio e la modalità d’uso. A maggior ragione dovresti farlo se stai già seguendo una cura farmacologica per il trattamento di un disturbo e vuoi affiancare l’assunzione di triptofano. 

Quando va preso il triptofano?

La somministrazione del triptofano può variare a seconda dello scopo dell’assunzione. In linea generale, può essere assunto in qualsiasi momento della giornata e ogni qualvolta si voglia riequilibrare il proprio corpo.

Tuttavia, ci sono dei casi specifici in cui assumere triptofano può fare la differenza. Puoi assumere triptofano per: 

  • Favorire il sonno: all’inizio abbiamo aperto il discorso parlando proprio della relazione del triptofano con la melatonina, per questo motivo viene spesso annoverato tra le soluzioni contro l’insonnia ed è consigliabile prenderlo circa 30-60 minuti prima di coricarsi;
  • Migliorare l’umore: l’assunzione di triptofano può aiutare a migliorare l’umore e ridurre l’ansia, il momento migliore per prenderlo dipende dalle esigenze individuali, tuttavia si consiglia di evitare di assumerlo a stomaco vuoto;
  • Ridurre la fame: il triptofano può essere utilizzato per ridurre la fame e l’appetito, in questo caso puoi prenderlo circa 30 minuti prima dei pasti;
  • Migliorare le prestazioni sportive: alcuni atleti assumono triptofano per migliorare le prestazioni sportive, per farlo lo assumono circa 1-2 ore prima dell’attività fisica.

In ogni caso, è importante consultare sempre un medico prima di assumere il triptofano o qualsiasi altro integratore alimentare. Queste sono solo indicazioni generali che possono farti capire in quali situazione il composto si rivela utile. 

dove si trova il triptofano

Quali sono gli alimenti ricchi di triptofano?

Abbiamo detto che il triptofano deve essere assunto attraverso la dieta oppure gli integratori. Partiamo parlando della dieta.

Esistono molti alimenti che contengono triptofano, tra cui:

  • Carne: pollo, tacchino, maiale, manzo;
  • Pesce: salmone, tonno, sardine;
  • Formaggi: cheddar, grana, feta, brie;
  • Uova: le uova intere, soprattutto il tuorlo, sono una buona fonte di triptofano;
  • Legumi: ceci, fagioli, lenticchie;
  • Noci e semi: mandorle, noci del Brasile, semi di zucca;
  • Frutta: banana, ananas;
  • Verdure: spinaci, broccoli;
  • Cereali: riso integrale, orzo, avena.

Ricorda però che la presenza di triptofano negli alimenti può variare a seconda della quantità di proteine presenti nel cibo e dalla sua digeribilità. 

Inoltre, alcune fonti di triptofano sono spesso consumate in combinazione con altri alimenti che possono influire sul loro assorbimento. Ad esempio, i carboidrati possono aiutare a facilitare l’assorbimento del triptofano nel cervello, aumentando così i livelli di serotonina.

In ogni caso, se vuoi ottenere i benefici del triptofano attraverso l’alimentazione, è importante seguire una dieta equilibrata e varia che includa fonti di proteine ​​di alta qualità e nutrienti essenziali.

legame tra triptofano e cbd

Qual è il legame tra triptofano e CBD

Cos’è che lega triptofano e CBD? In realtà, sono due sostanze differenti e non direttamente correlate tra di loro. 

Tuttavia, entrambe le sostanze possono avere effetti benefici sulla salute mentale e fisica, e ci sono alcune teorie che suggeriscono un possibile collegamento tra di esse.

Il triptofano, come abbiamo già visto, è un amminoacido essenziale che il nostro corpo utilizza per produrre serotonina e melatonina, due neurotrasmettitori importanti per la regolazione dell’umore, del sonno e delle emozioni.

Il CBD, d’altra parte, è uno dei principali composti non psicoattivi della pianta di cannabis, noto per le sue proprietà ansiolitiche, antinfiammatorie e analgesiche. Il CBD interagisce con il sistema endocannabinoide del nostro corpo che è coinvolto nella regolazione di molte funzioni fisiologiche. Sono molti i benefici del CBD, tra cui il dolore, l’umore, il sonno e l’appetito e raggiunge risultati molto simili. Anche il CBD per dormire si è rivelato una soluzione efficace tanto quanto il triptofano.

Alcune ricerche suggeriscono che il CBD possa influenzare i livelli di serotonina nel cervello, aumentando la sua disponibilità e migliorando l’umore e il benessere psicologico. Inoltre, alcuni studi hanno evidenziato un possibile legame tra la regolazione del sistema endocannabinoide e la sintesi del triptofano, suggerendo che il CBD potrebbe avere effetti sulla produzione di serotonina a livello cerebrale.

Gli studi su questo argomento sono ancora in corso e le relazioni tra triptofano e CBD sono oggetto di dibattito scientifico, c’è quindi ancora tanto da scoprire. 

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Olio di CBD Soluzione Sonno – sullo Shop di Maria CBD Oil

Olio di CBD come soluzione per dormire

Se soffri di insonnia o hai difficoltà a dormire bene forse hai già sentito parlare dell’olio di CBD, che può aiutarti a dormire meglio in diversi modi secondo lo stesso principio che lega il triptofano con la melatonina. 

Innanzitutto, può alleviare gli stati di ansia e stress che spesso impediscono di rilassarsi e addormentarsi. Inoltre, può migliorare la qualità del sonno, riducendo gli episodi di risveglio notturno e aumentando la durata delle fasi di sonno profondo. Infine, può aiutare a regolare il ritmo circadiano, cioè il ciclo naturale di sonno e veglia che dipende dalla luce e dall’oscurità.

L’olio di CBD è un metodo semplice e sicuro per assumere il cannabidiolo. Basta mettere qualche goccia sotto la lingua o aggiungerle al cibo o alla bevanda preferita. L’effetto si avverte dopo circa 30-60 minuti e dura per diverse ore. 

Inoltre non ha effetti psicoattivi, cioè non provoca alterazioni della percezione o della coscienza. Non crea dipendenza né tolleranza.

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