Ci sono diversi tipi di hashish, si presenta sotto molteplici forme, ciascuna con caratteristiche distintive. Ogni tipologia offre un’esperienza unica.

L’hashish, un derivato concentrato della cannabis, è conosciuto per la sua ricchezza di aromi e consistenze, che variano notevolmente in base alla provenienza e al metodo di produzione. 

In Italia e nel mondo, l’hashish si presenta sotto molteplici forme, ciascuna con caratteristiche distintive che riflettono le tradizioni culturali e le tecniche agricole delle regioni di origine. 

Dall’hashish afgano, noto per la sua consistenza elastica e il suo aroma intenso, al marocchino, apprezzato per il suo sapore terroso e la morbidezza, ogni tipologia offre un’esperienza unica agli intenditori. 

Ma quale hashish scegliere per soddisfare appieno i propri gusti? Conoscere tutti i tipi di hashish esistenti ti permette di fare acquisti consapevoli e ponderati. 

Nel corso di questo articolo scopriremo insieme i tipi di hashish che puoi trovare in Italia e nel mondo per guidarti nella tua esperienza con la cannabis. 

L’hashish

L’hashish, noto anche come fumo, è una sostanza derivata dalla pianta di Cannabis sativa. Si ottiene dalla lavorazione della resina, il “kief“, delle infiorescenze femminili della pianta, che contiene alte concentrazioni di cannabinoidi.

Rispetto alla cannabis ottenuta dalle parti vegetali della pianta, l’hashish ha un contenuto di CBD e THC mediamente più alto, proprio perché la resina contiene una quantità di cannabinoidi più elevata rispetto al resto della pianta. Questo conferisce all’hashish effetti molto più intensi e duraturi, che a volte possono sfociare anche nell’illegalità. 

La sua potenza l’ha reso illegale in alcuni Paesi del mondo. Mentre in altri, tra cui l’Italia, sono state previste delle varianti di hashish legale, o light, con una percentuale di THC controllata inferiore allo 0,2% che garantisce un consumo in sicurezza.

L’hashish si presenta generalmente sotto forma di solido compatto, di colore variabile dal marrone scuro al nero-verdastro, con una consistenza che può essere friabile o morbida a seconda del metodo di produzione. Il suo odore è forte e caratteristico, spesso descritto come terroso, resinoso o con note speziate.

Quanti tipi di hashish esistono?

La varietà di hashish è vastissima, data la differente origine geografica e i metodi di produzione utilizzati. I principali tipi di hashish in Italia sono il marocchino, il nepalese e l’afgano. 

Oltre a queste varietà principali, esistono numerose altre tipologie di hashish provenienti da tutto il mondo, ognuna con le sue caratteristiche uniche. La qualità dell’hashish può variare notevolmente a seconda del metodo di produzione e delle condizioni di coltivazione della cannabis.

Studiamo nello specifico i tipi più diffusi che puoi trovare in commercio, per capire le caratteristiche intrinseche di ciascuno, l’esperienza che determinano e come fumare hashish nel migliore dei modi.

tipi di hashish

1. Hashish setacciato a secco

L’hashish setacciato a secco, che fa parte dei tipi di hashish dry, è un concentrato di cannabis ottenuto da un metodo di estrazione semplice e antico.

Come si produce:

  • Setacciatura: le cime essiccate di cannabis vengono setacciate su una serie di schermi a maglie fini, separando i tricomi, le ghiandole resinose che contengono i cannabinoidi, dalla materia vegetale;
  • Raccolta: i tricomi cadono attraverso i setacci e si depositano su un vassoio di raccolta, creando una polvere dorata chiamata kief;
  • Pressatura: il kief viene poi pressato con forza per compattarlo in un panetto solido di hashish setacciato a secco, il colore e la consistenza dell’hashish finale variano a seconda della qualità del kief e dal metodo di pressatura.

Quali sono i vantaggi?

  • Alta concentrazione di cannabinoidi: l’hashish setacciato a secco contiene un’alta concentrazione di cannabinoidi;
  • Processo semplice: la produzione di hashish setacciato a secco richiede un’attrezzatura minima e un processo relativamente semplice; 
  • Puro: il metodo di setacciatura permette di ottenere un prodotto privo di impurità vegetali, garantendo un’esperienza di fumo più pulita e un sapore più puro.

Ci sono però anche degli svantaggi:

  • Resa variabile: la quantità di kief ottenuta dalla setacciatura dipende dalla qualità delle cime di cannabis utilizzate;
  • Perdita di terpeni: il processo di setacciatura e pressatura può comportare una parziale perdita di terpeni, i composti aromatici della cannabis che contribuiscono al gusto e all’effetto complessivo.

I risultati ottenuti con questo metodo possono quindi essere molto diversi fra loro. 

2. Hashish strofinato a mano

L’hashish strofinato a mano, noto anche come charas o rub, è un tipo di concentrato di cannabis ottenuto da un metodo di estrazione tradizionale e semplice che sfrutta l’attrito manuale per separare i tricomi, le ghiandole resinose che contengono i cannabinoidi, dalle infiorescenze della pianta.

Metodo di produzione:

  • Raccolta delle cime: le cime fresche di cannabis vengono raccolte manualmente durante il periodo di massima fioritura, quando i tricomi sono ricchi di resina;
  • Sfregamento: le cime vengono strofinate vigorosamente tra le mani o con altri materiali ruvidi, come un pezzo di stoffa o un setaccio, l’attrito provoca il distacco dei tricomi dalle infiorescenze, che si depositano sulle mani o sul materiale utilizzato;
  • Raccolta della resina: la resina raccolta viene poi raschiata via dalle mani o dal materiale e pressata in un panetto solido di hashish strofinato a mano. 

Vediamo i vantaggi:

  • Metodo antico e naturale: la produzione di hashish strofinato a mano è un metodo tradizionale che non richiede attrezzature complesse o solventi chimici;
  • Sapore unico: ha un sapore unico e terroso, spesso apprezzato dagli intenditori di cannabis;
  • Effetto intenso: può avere un effetto psicoattivo, dovuto all’alta concentrazione di tricomi.

Ci sono anche alcuni svantaggi:

  • Processo laborioso: la produzione di hashish strofinato a mano richiede un lavoro manuale considerevole e può essere un processo disordinato e appiccicoso;
  • Resa variabile: la quantità di resina ottenuta dallo sfregamento dipende dalla qualità delle cime di cannabis utilizzate e dalla tecnica di lavorazione;
  • Contaminazione: il metodo di produzione manuale può aumentare il rischio di contaminazione da batteri o altri microrganismi.

Il colore e la consistenza dell’hashish finale dipendono dalla varietà di cannabis utilizzata e dal metodo di lavorazione.

3. Hashish marocchino

L’hashish marocchino, noto anche come keef o hach, è uno dei tipi di hashish più popolari e conosciuti al mondo. È rinomato per il suo aroma intenso, il gusto forte e gli effetti psicoattivi potenti.

Ecco le sue caratteristiche:

  • Aspetto: l’hashish marocchino si presenta generalmente in blocchi compatti di colore scuro, dal marrone al nero-verdastro, la sua consistenza può essere friabile o morbida a seconda del metodo di produzione;
  • Aroma: ha un aroma forte e caratteristico, spesso descritto come terroso, resinoso, con note speziate e talvolta fruttate, il suo odore è inconfondibile e persistente;
  • Gusto: è intenso e deciso, con note terrose, speziate e spesso hashish, può avere un retrogusto leggermente amaro o pungente;
  • Effetti: è noto per i suoi effetti forti e duraturi, può indurre euforia, rilassamento, alterazione della percezione sensoriale, aumento dell’appetito e sonnolenza. 

L’hashish marocchino viene prodotto utilizzando un metodo tradizionale che prevede la lavorazione manuale delle infiorescenze di cannabis sativa. Le cime essiccate vengono setacciate per separare i tricomi, le ghiandole resinose che contengono i cannabinoidi. La resina raccolta viene poi pressata in blocchi solidi di hashish.

Viene prodotto principalmente nella regione del Rif in Marocco, da cui prende il nome. È diffuso in tutto il Nord Africa e in Europa, ed è uno dei tipi di hashish più apprezzati dai consumatori.

4. Hashish afgano

L’hashish afgano è un tipo di concentrato di cannabis rinomato per la sua alta qualità, il potente effetto e il sapore caratteristico. La sua storia affonda le radici in Afghanistan, dove la coltivazione e la lavorazione della cannabis sativa hanno una lunga tradizione.

Partiamo dalle caratteristiche:

  • Aspetto: ha un colore scuro, quasi nero, e una consistenza densa e pastosa; 
  • Aroma: ha un aroma intenso e terroso, spesso descritto come muschiato, con note di pino, incenso e spezie, il suo odore è forte e persistente, inconfondibile tra le diverse varietà di hashish;
  • Gusto: il gusto dell’hashish afgano è deciso e corposo, con note terrose, speziate e spesso hashish, può avere un retrogusto leggermente amaro o pungente, simile al caffè.
  • Effetti: come effetti assomiglia molto all’hashish marocchino di cui abbiamo appena parlato. 

L’hashish afgano viene prodotto attraverso l’uso di setacci, per poi passare attraverso acqua o addirittura tè, e poi essere successivamente essiccato. Questo laborioso metodo di produzione è quello che gli conferisce un aroma e una consistenza specifici.

La produzione di hashish in Afghanistan ha una lunga tradizione che risale a migliaia di anni fa. La regione vanta un clima e un terreno ideali per la coltivazione della cannabis sativa, e la lavorazione dell’hashish si è sviluppata come metodo efficiente per conservare e trasportare i principi attivi della pianta.

L’hashish fu un elemento importante della cultura e dell’economia afgana per secoli. Veniva utilizzato sia per scopi medicinali che ricreativi, e veniva spesso commerciato con altri Paesi dell’Asia centrale e del Medio Oriente.

Tuttavia, negli ultimi decenni, la produzione e il commercio di hashish in Afghanistan sono stati fortemente influenzati dai conflitti e dall’instabilità politica. Nonostante le difficoltà, l’hashish afgano rimane un prodotto di alta qualità ricercato dagli intenditori di cannabis in tutto il mondo. 

  • Afghan
    Afghan
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5. Hashish pakistano

L’hashish pakistano è noto per le sue peculiari tecniche di lavorazione e per la qualità del prodotto finale. Questo tipo di hashish è prodotto attraverso metodi artigianali che risalgono a secoli fa, con tecniche tramandate di generazione in generazione. 

La lavorazione inizia con il raccolto delle piante di cannabis, da cui si estrae la resina tramite sfregamento. Questa resina viene poi lavorata fino a ottenere una pasta malleabile e compatta, caratteristica dell’hashish. Tradizionalmente veniva essiccato dentro a pelli di animali

Caratteristiche:

  • Aspetto: il suo aspetto è in blocchi neri, non diverso da quello degli hashish vicini; 
  • Aroma: ha un aroma intenso e terroso;
  • Gusto: ha un gusto molto forte e aspro, che può addirittura grattare in gola; 
  • Effetti: è conosciuto per i suoi effetti potenti e persistenti. 

La sua produzione è concentrata principalmente nella regione del Khyber Pakhtunkhwa, nel nord del Pakistan, dove la coltivazione e la lavorazione della cannabis sativa hanno una lunga tradizione.

6. Hashish nepalese

L’hashish nepalese è noto per essere una forma di hashish di alta qualità, prodotta principalmente nelle regioni montuose del Nepal

Ecco alcune delle caratteristiche tipiche di questa varietà:

  • Aspetto: l’hashish nepalese è spesso di colore scuro, che può variare dal marrone al nero, la sua consistenza può essere morbida e appiccicosa dei tipi di hashish visti in precedenza; 
  • Aroma: ha un aroma distintivo, che può essere terroso, legnoso o speziato, con note floreali o fruttate; 
  • Gusto: il suo sapore può essere complesso e ricco, con sfumature di erbe, legno e spezie.
  • Effetti: è noto per essere molto potente, con un alto contenuto di THC che può variare a seconda della qualità e del metodo di produzione. 

L’hashish nepalese è tradizionalmente prodotto attraverso la lavorazione delle piante di cannabis, in particolare delle varietà di Cannabis indica che crescono nelle regioni montuose del Nepal. Il processo coinvolge la separazione e la compressione delle resine della pianta per creare blocchi di hashish, che vengono poi appallottolati.

Ha una lunga storia di uso nel subcontinente indiano e nelle regioni circostanti. Nelle culture tradizionali del Nepal, viene spesso utilizzato per scopi religiosi, medicinali e ricreativi.

Tipi di hashish secondo il metodo di estrazione

Con l’avanzare della tecnologia e l’evolversi delle pratiche di estrazione, sono emerse varie tecniche per produrre concentrati di cannabis ad alta potenza. 

Ogni metodo di estrazione conferisce ai tipi di hashish visti prima delle caratteristiche uniche, come colore, aroma, consistenza e potenza, creando un panorama diversificato per gli appassionati e gli utilizzatori di cannabis.

Estrazioni senza solventi

Le estrazioni senza solventi rappresentano una categoria di hashish ottenuto senza l’uso di solventi chimici come il butano o il propano. Questi metodi privilegiano l’utilizzo di tecniche manuali o meccaniche per separare le ghiandole resinose dalle piante di cannabis senza l’ausilio di sostanze estrattive aggiuntive. 

Una delle tecniche più antiche e diffuse è la “scrematura” a mano di cui abbiamo parlato prima, che coinvolge la raccolta manuale delle ghiandole resinose. Un altro metodo comune è quello a secco, che prevede la compressione manuale o meccanica della cannabis per estrarre la resina. 

L’hashish prodotto tramite estrazioni senza solventi può variare notevolmente in consistenza e qualità, ma tende ad offrire una gamma più ampia di terpeni e cannabinoidi, preservando così l’aroma e il profilo di gusto della pianta originale. Questi tipi di estrazione sono apprezzati da coloro che preferiscono consumare cannabis in modo più naturale e meno elaborato.

Estrazioni con solvente

L’estrazione con solvente è un metodo per estrarre le sostanze attive della cannabis utilizzando solventi chimici come il butano, il propano, l’etanolo o il CO2. Questi solventi sono in grado di separare efficacemente i cannabinoidi e i terpeni dalla materia vegetale, producendo concentrazioni di cannabis molto potenti e pure. 

Una delle tecniche più diffuse è l’estrazione con butano o propano, che coinvolge il passaggio di gas attraverso la cannabis per dissolvere le sostanze desiderate, seguito dalla rimozione del solvente tramite evaporazione. 

Un metodo popolare alternativo che garantisce maggiore purezza nel prodotto finale è l’estrazione con CO2 supercritico, che utilizza anidride carbonica pressurizzata per estrarre i cannabinoidi in modo più sicuro e controllato. 

Le estrazioni con solvente tendono a produrre concentrati di cannabis altamente potenti. Tuttavia, queste tecniche richiedono attenzione e competenze specializzate per garantire la sicurezza e la purezza del prodotto finale.

Estrazione con acqua o bubble hash

L’estrazione con acqua, comunemente conosciuta come “bubble hash“, è un metodo di estrazione meccanica che utilizza solo acqua e ghiaccio per separare i tricomi dalla materia vegetale della cannabis. 

Questo processo sfrutta la bassa temperatura e l’agitazione per rompere i tricomi e separarli dalla pianta. Durante l’estrazione, i tricomi si separano dalla materia vegetale e si depositano sul fondo di un setaccio a maglie sempre più fitte. Il materiale ottenuto viene poi essiccato per produrre il bubble hash, così chiamato per la sua caratteristica consistenza burrosa e bollosa.

Il bubble hash è noto per essere un concentrato di cannabis relativamente puro, poiché non utilizza solventi chimici nel processo di estrazione. La sua potenza e il profilo di terpeni dipendono dalle varietà di cannabis utilizzate e dalle tecniche di estrazione impiegate. È apprezzato da coloro che cercano un concentrato di cannabis più naturale e meno elaborato rispetto alle estrazioni con solventi.

Estratti di cannabis puri

Gli estratti di cannabis puri rappresentano dei tipi di hashish ottenuti tramite metodi di estrazione avanzati che mirano a isolare specificamente i cannabinoidi e i terpeni dalle piante di cannabis. Questi estratti possono assumere diverse forme, tra cui oli, distillati, cristalli o isolate. 

Un metodo comune per ottenere estratti di cannabis puri è l’estrazione con solventi come il butano, il propano o l’etanolo. Come abbiamo visto, i solventi sono utilizzati per dissolvere le sostanze desiderate dalle piante di cannabis e successivamente vengono rimossi tramite evaporazione, lasciando un concentrato altamente potente. Un altro metodo è l’estrazione con CO2 supercritico, più sicuro e controllato.

Qual è l’hashish migliore?

La risposta alla domanda su quale sia l’hashish migliore è complessa e dipende dalle preferenze individuali di ciascun consumatore. Fino a qui abbiamo esplorato una varietà di tipi di hashish, dai tradizionali estratti manuali agli avanzati concentrati di cannabis pura. L’hashish nepalese ha una reputazione per la sua qualità e potenza, mentre le estrazioni con solvente e quelle senza solvente offrono una gamma diversificata di opzioni, ciascuna con caratteristiche uniche.

Indipendentemente dalle preferenze personali, ricorda che l’uso di hashish e altri prodotti a base di cannabis deve essere fatto in modo responsabile e legale, rispettando le normative locali. 

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