Come utilizzare il CBD per far passare il mal di testa? In che modo agisce e quali sono tutti i benefici che apporta all’organismo? Scopri qui tutto quello che c’è da sapere.

Una giornata intensa a lavoro, una riunione di condominio particolarmente movimentata o l’eccessivo stress. Questi sono solo alcuni dei motivi per i quali, nella vita di tutti i giorni, è facile ritrovarsi a lottare contro il mal di testa.

Nelle righe che seguiranno si farà chiarezza su questo fastidioso disturbo, spesso sottovalutato e ribattezzato con termini non proprio precisi. 

Verranno forniti anche dei consigli preziosi per porre rimedio ai disagi della patologia, senza ricorrere a soluzioni artificiali o poco in linea con chi preferisce adottare rimedi naturali. Soluzioni erboristiche oppure l’olio di CBD per mal di testa, sono un valido esempio.

Se vuoi saperne di più su questo argomento, capire quante tipologie di mal di testa esistono e come porgli rimedio, continua a leggere i prossimi paragrafi.

I tipi di cefalee

È importante premettere che spesso i termini mal di testa, emicrania e cefalea vengono confusi. Sono parole che indicano disturbi fisici nella zona della testa, ma che presentano differenze significative nella loro natura, sintomatologia e cause sottostanti.

Con “mal di testa” si descrive qualsiasi tipo di dolore diffuso nella regione della testa e del collo. Questo dolore localizzato può variare in intensità, durata e localizzazione e può essere causato da vari fattori, tra cui:

  • tensione muscolare;
  • mancanza di sonno;
  • problemi di visione;
  • problemi dentali;
  • stress.

Il mal di testa può essere episodico o cronico e può essere classificato in diverse categorie, come: mal di testa tensivo, mal di testa a grappolo o mal di testa da sinusite.

Con “cefalea”, invece, si intende un mal di testa che, nella maggior parte dei casi, è caratterizzato da un dolore più persistente o grave e che può richiedere un trattamento medico specifico. Detto questo, in linea generale, cefalea e mal di testa, tendono ad essere sinonimi della terminologia medica.

L’”emicrania”, invece, consiste in una forma particolare di cefalea caratterizzata da episodi ricorrenti di dolore intenso e pulsante, spesso accompagnati da sintomi aggiuntivi come nausea, sensibilità alla luce e al suono, e disturbi visivi (aura). Le emicranie possono essere unilaterali (riguardano solo un lato della testa) o bilaterali, e possono durare da alcune ore a diversi giorni. Le cause dell’emicrania non sono completamente comprese, ma si ritiene che coinvolgano una combinazione di fattori genetici, neurologici ed ambientali.

Detto questo, è possibile semplificare dicendo che le cefalee si dividono in:

  • Primarie: attribuibili a un altro disturbo sottostante, come l’emicrania e il mal di testa tensivo. Queste condizioni possono essere autonome e non necessitano di una causa specifica per manifestarsi;
  • Secondarie: causate da un altro disturbo sottostante, come traumi cranici, infezioni, disturbi vascolari o neoplasie. Queste cefalee possono essere indicative di problemi di salute più gravi e richiedono spesso una valutazione medica approfondita per determinare la causa sottostante.

CBD e mal di testa: come agisce

Se hai continuato a leggere l’articolo, sicuramente è perché ti sei imbattuto almeno una volta in questo disagio e ami porre rimedio ai problemi di salute con soluzioni naturali. Pertanto avrai sentito parlare almeno una volta dell’olio di CBD, con le sue proprietà antinfiammatorie e analgesiche

Non a caso, CBD e mal di testa sono termini particolarmente correlati!

Ma partiamo dalle informazioni primarie: cos’è il CBD

Il CBD, o cannabidiolo, è un composto naturale presente nella pianta di cannabis. Dalla conoscenza empirica si ritiene che il CBD possa aiutare a ridurre il mal di testa agendo su diversi meccanismi nel corpo umano.

Come già accennato, il CBD ha proprietà antinfiammatorie, il che significa che può aiutare a ridurre l’infiammazione nei tessuti circostanti il cervello e la testa, che possono essere una causa di dolore. 

Inoltre, il CBD può influenzare i recettori del dolore nel cervello e nel sistema nervoso, aiutando a ridurre la percezione del dolore associata al mal di testa. Alcuni studi suggeriscono anche che il CBD possa avere effetti rilassanti sui muscoli e sul sistema nervoso, riducendo la tensione che può causare o aggravare il mal di testa.

olio di cbd mal di testa

Olio di CBD e altri migliori metodi di assunzione

Nella società odierna, l’uso del cannabidiolo è ampiamente diffuso grazie alla vasta gamma di prodotti disponibili sul mercato. Tra questi spiccano i cosmetici (come oli e creme) che si applicano direttamente sulla pelle, facilmente accessibili e semplici da usare. 

L’olio di CBD, ad esempio, è un estratto naturale derivato dalla canapa legale, privo di THC e arricchito con oli naturali come cocco, oliva e mandorla. Solitamente è disponibile in varie concentrazioni di cannabidiolo ed è ampiamente accessibile presso farmacie e negozi online specializzati. Per utilizzarlo è sufficiente applicare 3 o 4 gocce sull’area interessata e attendere che venga assorbito dalla pelle, offrendo così un trattamento naturale e semplice per alleviare i dolori.

Vi è poi la crema di CBD, perfetta per idratare la pelle, oltre che alleviare infiammazioni. Ovviamente non sono presenti agenti chimici ed esattamente come l’olio, va applicata sul punto “dolorante”. In caso di emicrania si andrà ad applicare la crema sul collo e sulle tempie. Il massaggio deve essere sufficientemente energico e deve terminare con qualche minuto di pausa, così che la crema venga assorbita profondamente dalla pelle. 

Le applicazioni sulla pelle di CBD, permettono di notare in tempi celeri anche il potere analgesico del prodotto.

Seguono poi le tisane, amatissime dagli appassionati di cucina e dei momenti di relax a base di narrativa. La tisana a base di fiori di marijuana legale, agisce direttamente sul sistema nervoso abbassando i livelli di stress, principale causa del mal di testa. 

E per la nausea?

Chi soffre di mal di testa, con molta facilità, ha sperimentato anche casi di nausea, mentre sono meno frequenti i casi di vomito. Studi hanno dimostrato che la nausea colpisce almeno il 73% dei pazienti affetti da emicrania. Il vomito, invece, è presente nel 29% dei casi. La nausea, inoltre, rappresenta uno dei sintomi predominanti associati all’emicrania, insieme alla sensibilità aumentata alla luce, agli odori penetranti e ai suoni forti.

Per combattere la nausea con il CBD è possibile intervenire con l’olio: ingerendolo direttamente o aggiungendolo a bevande (o cibi) per una somministrazione più discreta. L’assunzione orale consente al CBD di entrare nel flusso sanguigno e agire sul sistema endocannabinoide, che ha il compito di regolare varie funzioni corporee, percezione della nausea inclusa. In alternativa, l’olio di CBD può essere applicato sotto la lingua per un assorbimento più rapido.

Anche le tisane al CBD offrono un’altra modalità di somministrazione, consentendo alle proprietà della pianta di rilasciarsi gradualmente nel corpo attraverso l’assorbimento dal tratto digestivo. Questo metodo può essere particolarmente utile per coloro che preferiscono evitare l’ingestione di olio o desiderano un’opzione più rilassante.

Ovviamente l’efficacia del CBD nel combattere la nausea può variare da persona a persona, e potrebbe essere necessario sperimentare diverse forme di somministrazione e dosaggi per trovare quella più adatta.

Cosa dice la scienza su CBD e mal di testa

A conferma dell’interesse crescente, da parte delle persone, verso le proprietà benefiche del CBD, vi sono numerosi corsi universitari stranieri che mirano a verticalizzarsi sull’argomento. 

Tra le università è possibile indicare la Northern Michigan University, con il corso di laurea su scienza e business della coltivazione della marijuana. Non da meno la Cornell University di New York, l’Università del Maryland e la McGill di Montreal, in Canada, che offrono corsi, certificati, e percorsi di laurea sulla marijuana. Vi è poi il Max Stern Yezreel Valley, in Israele, che ha annunciato un programma di studi sulla cannabis per usi medici e ultima, non per importanza, la Colorado State University, con un corso dedicato alla biologia e alla chimica della marijuana.

Ma se è su basi scientifiche che ci vogliamo basare, allora è possibile dire che la ricerca sull’efficacia del CBD nel trattamento dell’emicrania è stata alimentata anche da uno studio del 2017, che ha evidenziato quanto l’olio di CBD può essere efficace nel trattare sia l’emicrania che le cefalee a grappolo (con particolare successo nei pazienti affetti da cefalee a grappolo fin dall’infanzia).

Durante il 3° Congresso dell’Accademia Europea di Neurologia, i ricercatori hanno presentato i risultati di uno studio che ha esaminato gli effetti del CBD e del THC sull’emicrania cronica e sulle cefalee a grappolo. Tale notizia è stata diffusa anche da moltissime testate giornalistiche. La somministrazione di marijuana ha dimostrato di ridurre sia la frequenza degli episodi di cefalea che l’intensità del dolore.

Un altro studio significativo condotto da ricercatori noti è stato pubblicato nel 2018 sul Journal of Headache and Pain. Questo studio ha coinvolto oltre duemila pazienti affetti da varie condizioni. I pazienti trattati con cannabis terapeutica hanno riportato un notevole sollievo da ventuno diverse malattie, inclusi il dolore cronico, l’artrite e il mal di testa.

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Incorporare abitudini salutari e l’uso di CBD nella routine giornaliera, può contribuire alla prevenzione di numerosi disagi fisici. Il CBD, essendo una sostanza completamente naturale, agisce in armonia con il corpo, aiutando a mantenere il suo equilibrio e a promuovere il corretto funzionamento in tantissime occasioni.

Cefalee a parte, l’uso del CBD può migliorare la qualità del sonno e ridurre lo stress e l’ansia quotidiana. Può essere utilizzato per il miglioramento dell’umore e la riduzione dei sintomi depressivi e ansiosi. Alcune persone trovano che l’assunzione di CBD possa contribuire addirittura a migliorare la concentrazione e la chiarezza mentale, promuovendo una maggiore produttività durante il giorno. 

Infine, molte persone usano il CBD come parte di una strategia generale per il benessere, per favorire un equilibrio complessivo del corpo e della mente! Ovviamente è sempre consigliabile consultare un medico prima di iniziare qualsiasi trattamento a base di CBD, specialmente se si stanno già assumendo altri farmaci.

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Sono CEO di Nextre Digital e Nextre Srl, web agency attive nello sviluppo e nel digital marketing. Da anni aiuto gli imprenditori a far crescere il loro business.

Ho deciso di aprire Maria CBD Oil, un eCommerce dedicato ai prodotti al CBD, un settore che mi appassiona profondamente per le sue potenzialità innovative e per l’impatto positivo che queste soluzioni naturali possono avere sul benessere delle persone.

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