Ognuno di noi si trova ad avere a che fare con dolori più o meno intensi dovuti a specifiche situazioni di salute. Possono essere causati, ad esempio, da una fastidiosa emicrania provocata da stress o insonnia, infiammazioni a seguito di un intenso allenamento oppure crampi mestruali particolarmente penetranti. Altri, purtroppo, sono costretti a fronteggiare dolori cronici, per colpa di neuropatie, chemioterapie e trattamenti invasivi.
In tutti questi casi esistono numerosi rimedi, dal classico analgesico alle terapie palliative, che però, come sappiamo, rischiano di provocare effetti collaterali altrettanto sgradevoli o, nel tempo, assuefazione.
Ma un’alternativa esiste, più naturale e meno nociva, che può rivelarsi davvero valida nel calmare il dolore: stiamo parlando del CBD.
È una sostanza che deriva dalla cannabis, il cui nome completo è cannabidiolo, meglio conosciuto con la sigla CBD. Ultimamente è divenuto un rimedio molto richiesto, efficace nel trattare malesseri di varia entità e diverse forme di spasmi e fitte con una somministrazione costante. Essendo un principio proveniente dalle piante è inoltre privo di conseguenze gravi e molto versatile nel suo utilizzo, perché disponibile in pillole, infiorescenze, bevande e olio a varie concentrazioni. In casi più gravi, la cannabis diventa anche un’efficiente soluzione terapeutica acquistabile con prescrizione medica, ma viene utilizzato anche il CBD per la prevenzione.
Se hai già sentito parlare del potere curativo del CBD e desideri iniziare ad assumerlo o se ti interessa l’argomento ma non ne sai ancora abbastanza, questo articolo fa esattamente al caso tuo.
Per cosa posso utilizzare il CBD?
Calmare il dolore con il CBD significa assumere un’essenza naturale ma estremamente potente sia contro episodi sporadici ma acuti, che in caso di condizioni croniche.
I prodotti a base di cannabidiolo rientrano nella categoria denominata cannabis light, perché possiedono una bassissima concentrazione di THC, il principio psicoattivo della cannabis, e per questo sono perfettamente legali, pronti all’uso in caso di necessità.
Tali prodotti, in particolare l’olio, possono risolvere il classico mal di testo o uno strappo conseguente all’attività fisica, in un lasso di tempo relativamente breve, a seconda del metodo di assunzione. Ma è importante sottolineare che possono anche aiutare ad alleviare i dolori duraturi, complessi da trattare e resistenti alle terapie e, di conseguenza, permettere a chi li prova di rilassarsi e riscontrare una sensazione di benessere generale.
Ma come è possibile?
Per merito delle proprietà antidolorifiche, analgesiche e antinfiammatorie di questa essenza miracolosa, che si sprigionano grazie alla sua capacità di interagire con il nostro sistema endocannabinoide. Quest’ultimo non è altro che un complesso di comunicazione cellulare interna che, connettendosi con il sistema nervoso centrale e periferico, ha il compito di regolare svariate funzioni del nostro organismo (omeostasi), come la fame, il sonno, l’umore e, ovviamente, la gestione del dolore. Un individuo in salute vanta un sistema perfettamente funzionante ma, in caso di disfunzioni, il cannabidiolo può interviene per ristabilire un equilibrio.
Le situazioni di dolore cronico, purtroppo, determinano un effetto negativo a 360 gradi, non solo a livello corporeo ma anche psicologico; invertire questa tendenza è possibile semplicemente assumendo un prodotto naturale con costanza.
L’uso del CBD, in breve, può coordinare la normale attività del sistema endocannabinoide, ricreare una condizione ideale di armonia psicofisica, aiutarti a gestire al meglio patologie e condizioni avverse e, a lungo termine, migliorare la qualità della vita.
Che tipo di dolori mi aiuta ad alleviare?
Ma nello specifico quali tipologie di disagi aiuta a sconfiggere il CBD?
Come abbiamo già accennato, i dolori possono essere acuti, ovvero intensi ma di breve durata, oppure cronici, ovvero durevoli e persistenti, invalidanti e spessi immuni ai medicinali.
I dolori acuti su cui il CBD può intervenire possono essere:
- emicrania;
- nevralgie;
- strappi muscolari;
- crampi mestruali;
- dolori articolari;
- mal di schiena;
- contusioni.
Si tratta appunto di problematiche transitorie, che sopraggiungono improvvisamente, e che scompaiono con il tempo e possibilmente ricorrendo a una terapia. Assumere olio o un qualunque altro prodotto al CBD permette di avvertire sollievo in un lasso di tempo relativamente breve.
Si può calmare il dolore con il CBD anche in caso di situazioni croniche, tra cui:
- neuropatie di varie entità;
- artrite;
- sclerosi multipla;
- fibromialgia;
- endometriosi;
- cancro;
- conseguenze delle chemioterapie.
Naturalmente, in casi come questi, consigliamo di interpellare preventivamente il medico di famiglia, che ben conosce la situazione clinica dei propri pazienti e può dispensare consigli utili.
Quante gocce di olio di CBD per il dolore?
Hai finalmente deciso di intervenire e calmare i tuoi dolori con il CBD sotto forma di olio? A questo punto vorrai certamente sapere quante gocce ti serviranno.
Sappi che non esiste una regola universale e il dosaggio dipende da diversi fattori, come sesso, altezza e peso dell’utilizzatore, ma anche dal tipo di disagio da curare e dalla concentrazione di CBD dell’olio; ovviamente, la quantità e la frequenza di assunzione utile a curare un semplice mal di testa è totalmente differente da quella necessaria per i dolori dell’artrire. Nel primo caso, potrai utilizzare un olio al 5% o al 10%, nel secondo caso sarebbe più opportuno un olio fino al 25%.
Facciamo un esempio pratico: hai acquistato un olio al 5% per trattare i crampi mestruali; il dosaggio consigliato consiste in 2 gocce al mattino e 2 gocce la sera per circa 4 giorni, durante i quali è importante ascoltare le reazioni del tuo corpo. Se il grado di tolleranza è alto e non avvertirai fastidi, potrai procedere con il trattamento aggiungendo 2 gocce al mattino e altre 2 alla sera per ulteriori 3 giorni.
Insomma, volendo dare una sorta di direttiva generale, ti consigliamo di iniziare il trattamento con una dose bassa e aumentarla gradualmente, per dare modo all’organismo di abituarsi al principio attivo. Se vuoi conoscere le dosi specifiche controlla sul calcolatore del dosaggio del CBD.
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Quali sono gli effetti collaterali?
Abbiamo detto che il CBD è una sostanza naturale e che non provoca effetti collaterali gravi, come succede per alcuni medicinali. Ma è pur vero che alcune conseguenze indesiderate possono insorgere in soggetti particolarmente sensibili oppure se si stanno assumendo eventuali medicinali, di cui il principio attivo può annullare l’effetto.
In generale, le sensazioni sgradevoli che si potrebbero avvertire sono stanchezza, debolezza, mancanza di appetito, diarrea e bocca secca. Ricorda però che si tratta di condizioni transitorie e molto lievi, anche se consigliamo sempre di rivolgersi al proprio medico, soprattutto quando sono in essere situazioni cliniche delicate.
Tali effetti collaterali si possono verificare in alcuni soggetti delicati oppure alla primissima assunzione, generalmente a causa della presenza, sebbene minima, del THC negli oli Full Spectrum, ovvero contenenti lo spettro completo dei cannabinoidi della cannabis. In caso di prodotti Broad Spectrum, ovvero ad ampio spettro, il THC è assente e quindi le controindicazioni sono ancora più rare. Proprio per questa ragione, ti consigliamo di leggere con attenzione le etichette sui prodotti con le relative formulazioni, in modo da acquistare quello che può soddisfare al meglio le tue necessità.
Vogliamo infine sottolineare che le ricerche sul CBD sono ancora in corso e non conosciamo eventuali effetti durante la gravidanza o l’allattamento; pertanto sconsigliamo di assumerlo in questi particolari periodi.
Chi può prescrivere la cannabis contro il dolore?
Se desideri calmare il dolore con il CBD non dovrai fare molti sforzi, poiché troverai l’olio e tutti gli altri prodotti molto facilmente nei negozi specializzati, i grow shop, o presso rivenditori online. Si tratta di prodotti assolutamente legali che, come accennato, presentano bassissimi livelli di THC, entro il limite dello 0,02% stabilito dalle normative vigenti.
Esistono però condizioni critiche che nemmeno il CBD a più alte concentrazioni può alleviare, come malattie reumatiche, neuropatie, glaucoma, anoressia, alcune forme di cancro, sintomi dell’Aids e conseguenze delle chemioterapie, per le quali molti professionisti dell’ambito sanitario consigliano un rimedio più potente, come la cannabis terapeutica.
Nel nostro paese e in altre nazioni europee, infatti, è possibile acquistare farmaci alla cannabis di alta qualità, prodotti con un quantitativo molto più alto di THC dedicati alle malattie invalidanti e ai dolori cronici e che vantano un’efficacia superiore. Per ottenerli, dovrai semplicemente recarti nelle farmacie specializzate e presentare una prescrizione medica.
La terapia a base di cannabis può essere prescritta da medici anestesisti, neurologi, oncologi, radiologi, oculisti e presso i centri di terapia del dolore e per le cure palliative, ma anche dal proprio medico di famiglia, qualora sia ritenuto necessario. In alcune regioni, il costo è a carico del paziente mentre in altre è rimborsabile dal Sistema Sanitario Nazionale.
Come assumere i prodotti al CBD
Esistono numerose tipologie di prodotti a base di CBD, studiate per andare incontro alle abitudini di consumatori di ogni età, condizione fisica ed esigenza di salute.
Abbiamo già parlato dell’olio, il prodotto più amato e acquistato della categoria, che si assume facilmente per via orale, sotto la lingua, con il pratico contagocce in dotazione, oppure può essere applicato a livello topico per infiammazioni localizzate. In alternativa, potrai acquistare le pratiche capsule, dal quantitativo già dosato, per una somministrazione a prova di errore, oppure le infiorescenze, ideali per i fumatori o per chi utilizza vaporizzatori e dispositivi similari; infine, per non stravolgere la propria routine quotidiana, è possibile consumare bibite fredde, calde o caramelle, magari a fine pasto o quando si è in giro.
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