Hai mai sentito parlare della molecola della beatitudine? Non è qualcosa che si ottiene attraverso l’alchimia, non preoccuparti. La produce naturalmente il tuo corpo per donare benessere ed equilibrio alla tua mente. In gergo scientifico questa molecola si chiama anandamide.
L’anandamide ti aiuta quindi a essere più felice.
Allora perché non siamo tutti felici allo stesso modo?
Secondo gli scienziati c’è una spiegazione genetica a questo fenomeno. Esiste infatti un gene, presente in determinate popolazioni, che influenza il livello di anandamide nel cervello rendendo le persone più felici.
Quindi chi non possiede questa variante genetica è destinato a non essere mai pienamente appagato? Per fortuna no, perché esistono dei modi per aumentare la produzione di anandamide e uno è proprio il CBD.
Ma procediamo con ordine e scopriamo tutto quello che c’è da sapere sulla molecola del benessere.
Cos’è l’anandamide
Anandamide deriva dalla parola sanscrita “ananda”, che significa beatitudine, benessere interiore. È un neurotrasmettitore che si lega con recettori presenti all’interno del sistema nervoso per donare sensazioni di benessere alla mente e al corpo in generale.
L’anandamide è anche un endocannabinoide, uno tra i più importanti se vogliamo essere precisi, i cui recettori si trovano principalmente all’interno del cervello.
La sua scoperta è avvenuta all’inizio degli anni ’90. Trovando l’anandamide, gli scienziati sono riusciti a risalire all’esistenza del sistema endocannabinoide, un sistema biologico da cui dipendono tantissime funzioni dell’organismo.
A cosa serve
Il ruolo dell’anandamide si vede principalmente a livello mentale, ma non solo. Potremmo dire che quando i suoi livelli sono alti, tutto il corpo prova un’esperienza di benessere interiore. Come vedremo a breve, il sistema endocannabinoide si occupa di regolare l’umore, la memoria, il sonno, l’appetito e ovviamente l’anandamide funge da regolatore di tutte queste funzioni.
Si dice che quando all’interno del corpo tutto funziona come dovrebbe si verifica l’omeostasi. In questa situazione tutte le sostanze vengono prodotte nella giusta quantità e le funzioni sono stabili. In poche parole, l’organismo sta bene.
Gli effetti dell’anandamide si vedono principalmente nel cervello, anche se questo sarebbe riduttivo. I recettori degli endocannabinoidi sono dislocati in tutto il sistema nervoso centrale e periferico quindi vengono raggiunti anche tutti gli altri organi.
Un corretto livello di anandamide ti protegge quindi da ansia e stress, aiutandoti anche a prevenire l’insorgenza di malattie più serie collegate a queste condizioni. In questo senso si parla di molecola della beatitudine.
Come funziona l’anandamide
Come abbiamo già accennato prima, l’anandamide è un endocannabinoide che reagisce con particolari recettori del sistema endocannabinoide. I recettori sono dislocati in tutto il corpo e, quando determinate sostanze interagiscono con essi, l’organismo produce risposte specifiche.
Il sistema endocannabinoide è quindi un regolatore, quando produce endocannabinoidi nella giusta quantità tutto funziona come dovrebbe. Producendo anandamide vengono regolati i processi cognitivi, la memoria, la motivazione e persino l’umore.
Il problema è che non sempre l’organismo produce abbastanza anandamide per garantire il benessere interiore. In questo caso corre in nostro aiuto il CBD o cannabidiolo.
Rapporto tra anandamide e CBD
La relazione tra anandamide e CBD ruota tutta intorno al sistema endocannabinoide. Dal punto di vista chimico gli endocannabinoidi hanno la stessa composizione dei cannabinoidi prodotti dalla pianta di canapa.
Ciò significa che anche i cannabinoidi possono interagire con i recettori del sistema endocannabinoide e influire sulle funzioni cognitive e fisiologiche che regola. Ciò significa che se l’anandamide garantisce il corretto funzionamento del tuo corpo, lo possono fare anche i cannabinoidi.
I due principali a interagire con i recettori CB1 e CB2 del sistema endocannabinoide sono ovviamente il THC e il CBD. Entrambi sono quindi in grado di regolare umore, appetito, sonno, memoria, movimento e tanto altro ancora.
Inoltre, i cannabinoidi lavorano efficacemente sia sulla mente che su tutto il resto del corpo. Lo dimostrano i numerosi studi scientifici che dimostrano le loro proprietà antidolorifiche, antinfiammatorie, antiemetiche, antidepressive e persino antitumorali.
Come produrre anandamide
Non fai parte di quelle popolazioni che hanno il gene della felicità e pensi che i tuoi livelli di anandamide si siano abbassati? Non preoccuparti e soprattutto agisci. Non sei destinato a restare per sempre in uno stato di ansia e stress perché esistono dei metodi per incrementare la produzione di anandamide.
Sono dei rimedi abbastanza semplici che puoi testare fin da subito a casa tua. Può trattarsi di un’abitudine o di un cibo, a volte basta scegliere un alimento piuttosto di un altro per apportare sostanze nutritive al tuo corpo come, ad esempio, i flavonoidi. Sono tutti metodi naturali che ti aiutano il tuo corpo a produrre anandamide e a farti ritrovare quello stato di beatitudine che temi di aver perduto.
Non ha senso soffrire quando esistono rimedi rapidi ed efficaci, vediamo insieme!
Esercizio fisico
L’esercizio fisico è associato a una scarica di endorfine, ossia delle sostanze chimiche che il cervello produce dopo un’attività molto coinvolgente e stimolante. Questo è il motivo per cui la maggior parte delle persone si sente appagata dopo aver svolto attività fisica. Di per sé, già le endorfine costituiscono un potente antidolorifico.
Potresti aver sentito parlare del cosiddetto “sballo del corridore”, legato proprio all’euforia causata da tali sostanze chimiche.
Ma non finisce qui, questa è solo una parte. Mezz’ora di attività fisica, oltre alle endorfine, produce anche anandamide. Quindi il profondo appagamento che senti dopo un allenamento è dovuto proprio a livelli più elevati di anandamide.
In sintesi, pare non siano solamente le endorfine a causare lo sballo del corridore, ma che lo sia ancor più l’anandamide. Inoltre, l’esercizio fisico migliora la sensibilità dei recettori con cui interagisce l’anandamide.
Mangiare cioccolato
Hai mai notato che quando sei triste ti senti molto meglio se mangi cioccolato? Lo chiamano cibo consolatorio perché in effetti lo è. Ma vediamo qual è la spiegazione scientifica dietro a questo fenomeno.
Il cioccolato contiene tante di quelle sostanze biochimiche che è impossibile che non abbia effetti benefici sull’organismo. Quello che ti interessa sapere è che contiene delle sostanze che stimolano la produzione di anandamide e ne rallentano la scomposizione.
Ovviamente devi scegliere del cioccolato poco elaborato perché deve conservare il più possibile le sue caratteristiche di base. Ed è anche importante sceglierne una tipologia che non contenga zucchero.
Quindi, nel momento in cui mangi cioccolato inizi a sentirti subito meglio e questo benessere è destinato a durare più a lungo nel tempo proprio perché l’anandamide viene scomposta lentamente e rimane più a lungo all’interno dell’organismo.
Assumere CBD
E così ritorniamo al nostro caro e amato CBD. È uno degli oltre cento cannabinoidi prodotti dalla pianta di canapa con decine di proprietà diverse e nessun effetto psicoattivo, ciò significa che assumerlo non provoca uno sballo.
Ma in quale modo è legato all’anandamide? Facile, inibisce l’azione dell’enzima FAAH che scompone l’anandamide e in questo modo aumenta i livelli della molecola della beatitudine, come dichiarato dalla ricerca scientifica.
Inoltre, il CBD si lega agli stessi recettori a cui si lega l’anandamide e quindi produce determinate risposte. Allevia dolore e infiammazioni, tratta ansia e depressione, cura l’insonnia, migliora l’appetito, riduce le convulsioni, combatte le psicosi, migliora la memoria e fa tanto altro ancora.
Come dicono gli scienziati nella ricerca appena citata, il CBD è talmente potente da rappresentare anche una cura nel trattamento di schizofrenia e di altre malattie similari. Inibendo la disattivazione dell’anandamide realizza un effetto antipsicotico.
Cibarsi di tartufo
E che dire di questa prelibatezza? Il tartufo nero è uno degli alimenti più esclusivi al mondo, con prezzi addirittura sbalorditivi. Quando il tartufo matura ha un odore estremamente potente che aiuta anche gli animali selvatici a trovarli in mezzo alla terra.
Ma ti sei mai chiesto perché viene utilizzato il maiale per cercare i tartufi? Perché oltre a sentirne il potente odore, il maiale ha i recettori dell’anandamide molto sviluppati. Questo è vero anche per i cani, che molto spesso vengono addestrati al posto dei maiali nella ricerca dei tartufi.
Ovviamente non puoi cibarti di tartufo ogni giorno, visto il suo costo, ma puoi testare in prima persona questa teoria se mai ti capiterà di trovare un piatto al ristorante.
Come integrare l’anandamide con facilità
Ricapitolando, il tuo corpo produce già tutto ciò di cui hai bisogno per stare bene, essere in salute e sentirti felice. L’anandamide, la molecola della beatitudine, ti aiuta a combattere lo stress e l’ansia e a far funzionare in modo armonioso l’intero organismo.
A volte però la sua produzione non è sufficiente, allora puoi stimolare la produzione di anandamide attraverso i rimedi che abbiamo appena visto.
Come hai notato sono cose che hai già in casa o che ti puoi procurare senza troppa difficoltà (probabilmente il tartufo è l’unico che può darti del filo da torcere, anche se è estremamente gustoso!).
Quindi non aspettare ancora e regalati quella felicità di cui hai tanto bisogno. Se, insieme alla produzione di anandamide, vuoi che tutto il tuo organismo ritorni al suo equilibrio ti consigliamo i prodotti a base di CBD. Il cannabidiolo opera un lavoro a 360° per dare sollievo a corpo e mente.
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