I cannabinoidi contenuti all’interno della pianta di Cannabis hanno una composizione chimica simile alle sostanze che nell’organismo umano regolano la risposta al dolore. L’olio di CBD può quindi aiutarti a provare meno pena e disagio se soffri di dolore acuto o cronico.

Da un po’ di tempo stai soffrendo di un dolore che proprio non riesci a mandare via? Hai provato diversi antidolorifici da banco ma non hai ottenuto alcun risultato? Anzi, magari ti è anche venuto mal di stomaco?

Forse dovresti passare ai rimedi naturali

Sai come trattavano il dolore gli uomini 5.000 anni fa? Con la cannabis

La pianta di cannabis contiene al suo interno dei principi attivi potentissimi, i più famosi sono CBD e THC, in grado di aiutare ad alleviare i sintomi di moltissime malattie e malesseri. Tra questi c’è anche il dolore

Ciò è possibile perché i cannabinoidi contenuti all’interno della pianta hanno una composizione chimica simile alle sostanze che nell’organismo umano regolano la risposta al dolore. Possono quindi aiutarti a provare meno pena e disagio se soffri di dolore acuto o cronico. 

Tra tutti i prodotti a base di cannabis, il CBD oil è uno dei più potenti e dei più versatili. 

Abbiamo creato questa guida per dimostrarti la sua efficacia e per aiutarti a scegliere il miglior olio di CBD per dolori in base alla tua esperienza con questa sostanza e alla tipologia di condizione che devi trattare. 

Tipi e differenze tra gli oli al CBD

Gli oli di CBD si distinguono in tre principali categorie: ad ampio spettro, a spettro completo e isolato di CBD, ognuna con caratteristiche specifiche. Ecco un breve elenco delle loro differenze principali:

  • Olio di CBD ad ampio spettro:
    Contiene diversi cannabinoidi e terpeni della pianta di canapa, ma senza THC. È ideale per chi vuole beneficiare dell’effetto entourage – la sinergia tra i composti della pianta – senza assumere THC. Perfetto per chi cerca un prodotto bilanciato e privo di rischi legati al THC.
  • Olio di CBD a spettro completo:
    Include tutti i cannabinoidi e terpeni presenti nella pianta, compreso il THC (entro i limiti legali). Questa opzione è indicata per chi desidera massimizzare i benefici dell’effetto entourage, ma è importante sapere che la presenza di THC potrebbe essere rilevata nei test antidroga.
  • Isolato di CBD:
    Contiene solo CBD puro, privo di altri cannabinoidi o terpeni. Ideale per chi vuole sfruttare i benefici specifici del CBD senza l’interferenza di altri composti e per chi desidera evitare completamente il THC.

La scelta tra questi oli dipende dalle proprie esigenze personali: per un effetto sinergico, sono consigliati l’olio ad ampio spettro o quello a spettro completo, mentre l’isolato è la soluzione perfetta per chi preferisce un approccio mirato e privo di THC.

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L’olio di CBD come antidolorifico

Il CBD agisce sui recettori del dolore nel sistema nervoso centrale, aiutando a ridurre la sensazione di dolore

In particolare, interagisce col sistema endocannabinoide, un sistema di regolazione presente nel nostro corpo che svolge un ruolo importante in diverse funzioni, tra cui la gestione del dolore. Il CBD interviene su due recettori principali del sistema endocannabinoide, CB1 e CB2, modulando la loro attività e producendo diversi effetti.

Ma quali dolori può effettivamente trattare?

Le due principali tipologie di dolore che puoi provare sono: 

  • Acuto: è quello che deriva da una causa ben precisa e che persiste finché non viene eliminata, potrebbe essere ad esempio il dolore derivante da un’infiammazione localizzata; 
  • Cronico: quella tipologia di dolore che perdura anche dopo l’eliminazione della causa scatenante. 

Il potere del CBD per il dolore cronico è stato e continua a essere ampiamente studiato dagli scienziati intenzionati a trovare un trattamento alternativo per i dolori causati, ad esempio, dall’artrite o da malattie degenerative. Spesso questo dolore è il più difficile da curare, molto di più della dorma acuta. 

L’olio di CBD può essere quindi un’alternativa ai classici antidolorifici su diversi livelli. Può essere utilizzato dagli sportivi per alleviare i dolori muscolari provati durante il recupero. L’infiammazione è un processo fisiologico che accompagna il dolore muscolare post allenamento. Il CBD ha dimostrato di aiutare a ridurre l’infiammazione inibendo la produzione di citochine pro-infiammatorie.

Può essere inoltre utilizzato per trattare emicrania, CBD per il mal di schiena, fino ai dolori articolari cronici più debilitanti.

CBD e muscoli: i dolori post allenamento

I dolori post allenamento, conosciuti anche come DOMS (Delayed Onset Muscle Soreness), sono una sensazione di dolore e indolenzimento che si verifica nei muscoli 24-72 ore dopo un allenamento intenso. Questi dolori sono causati da microtraumi alle fibre muscolari che si verificano durante l’esercizio fisico.

Le cause principali dei DOMS sono:

  • Esercizio intenso o inusuale: sono più probabili se si esegue un allenamento più intenso o diverso dal solito;
  • Microtraumi alle fibre muscolari: durante l’esercizio fisico, le fibre muscolari possono subire microtraumi che causano dolore e infiammazione;
  • Accumulo di acido lattico: l’accumulo di acido lattico può contribuire al dolore e all’indolenzimento.

I sintomi dei DOMS includono dolore e indolenzimento muscolare, rigidità, debolezza muscolare, gonfiore e difficoltà di movimento. Il dolore è più intenso si verifica nelle prime 24-48 ore e poi diminuisce gradualmente.

È possibile trattarli con riposo, massaggi, ghiaccio, ma anche con prodotti specifici quando il dolore è molto forte. In questo contesto, emerge come rimedio naturale sempre più apprezzato l’olio di CBD per dolori. 

L’olio di CBD come panacea per i dolori post allenamento

Tradizionalmente, per ridurre l’infiammazione e il dolore, vengono prescritti i FANS (farmaci anti-infiammatori non steroidei) o i rilassanti muscolari. La scelta tra l’olio di CBD e i FANS o i rilassanti muscolari dipende da diversi fattori, come la gravità del dolore, la presenza di altre condizioni mediche e la preferenza personale.

I FANS sono efficaci, ma di contro il CBD ha un profilo di sicurezza migliore con minori effetti collaterali. I rilassanti muscolari sono invece prescritti per ridurre il dolore associato a spasmi muscolari o tensione, ma possono causare sonnolenza, vertigini o debolezza muscolare come controindicazioni.

Il CBD aiuta a ridurre l’infiammazione, che è uno dei principali fattori che causano il dolore e il gonfiore muscolare, ad attenuare la sensazione di disagio e rilassare i muscoli contratti, migliorandone la flessibilità.

Mentre i FANS inibiscono la produzione di prostaglandine, che sono le molecole che causano dolore e infiammazione, il CBD agisce sul sistema endocannabinoide modulando l’infiammazione e la sensazione di dolore.

CBD e mal di testa

L’olio di CBD ha dimostrato potenziale nel trattamento di diversi tipi di mal di testa. Vediamo i casi più particolari:

  • Emicrania: è un tipo di mal di testa pulsante e intenso che di solito colpisce un solo lato della testa, in questo caso il CBD può aiutare a ridurre la frequenza e l’intensità delle emicranie;
  • Cefalea tensiva: è caratterizzata da una sensazione di dolore costante e gravosa che colpisce la fronte, la parte superiore della testa e il collo, il CBD riduce il dolore e la tensione muscolare;
  • Mal di testa cervicogenico: è causato da problemi alla cervicale, il CBD ne riduce il dolore e l’infiammazione.

Questo perché il CBD, intervenendo sul sistema endocannabinoide, ha proprietà antinfiammatorie, interagisce con i segnali del dolore trasmessi dal corpo al cervello e aumenta i livelli di anandamide.

L’anandamide è un neurotrasmettitore noto come “la molecola della felicità”. Il CBD può aumentare i livelli di anandamide nel cervello, producendo un potenziale effetto analgesico e migliorando l’umore.

CBD e dolori mestruali

Il CBD è sempre più utilizzato dalle donne che soffrono di dolori mestruali intensi per il suo potenziale effetto calmante sulle tensioni muscolari e sull’infiammazione, due dei fattori più comuni che rendono il ciclo particolarmente difficile da affrontare.

I dolori mestruali sono spesso legati a contrazioni uterine più intense del normale, a un aumento delle prostaglandine e a processi infiammatori che possono rendere i giorni del ciclo particolarmente difficili da gestire. 

Molte donne raccontano di aver trovato sollievo integrando l’olio CBD per i dolori mestruali nella propria routine mensile, soprattutto nelle giornate più intense. 

In particolare, l’olio CBD 20% Full Spectrum viene spesso citato come una scelta efficace: numerose testimonianze riportano benefici concreti in termini di riduzione del dolore, maggiore rilassamento e miglior gestione del discomfort legato al ciclo.

CBD e ansia

L’ansia può manifestarsi con agitazione, pensieri accelerati, tensione muscolare e difficoltà di concentrazione, spesso legate a un eccesso di stress o a squilibri nei meccanismi che regolano il sistema nervoso. 

Sempre più persone scelgono il CBD per l’ansia come supporto naturale proprio per il suo potenziale effetto calmante, capace di favorire rilassamento mentale e maggiore serenità nelle giornate più difficili. Molti utenti raccontano esperienze positive, in particolare con l’olio CBD 15% Full Spectrum, spesso apprezzato per il suo equilibrio tra delicatezza e efficacia: secondo le testimonianze, aiuta a ridurre la tensione interna, migliorare la gestione dell’ansia e affrontare la quotidianità con più tranquillità.

CBD e dolori: cosa dice la scienza?

Ok, va bene, ma cosa ne pensa la scienza?

Negli ultimi anni il CBD è diventato uno dei composti naturali più studiati in ambito dolore: dai dolori articolari alla schiena, fino al dolore cronico degli anziani. La ricerca è ancora in evoluzione, ma il numero di studi e revisioni sistematiche sta crescendo e, pur con qualche risultato contrastante, il quadro complessivo è cauto ma incoraggiante.

Nel 2021 Porter e colleghi hanno pubblicato Cannabidiol (CBD) Use by Older Adults for Acute and Chronic Pain, una revisione sull’uso del CBD negli anziani con dolore acuto e cronico. Gli autori mostrano che molti pazienti riportano un miglioramento del dolore e della qualità del sonno, con un profilo di sicurezza generalmente buono, anche se i risultati degli studi sono ancora misti e servono ricerche più solide e prodotti meglio controllati.

Nel 2022 Boehnke et al. hanno firmato la review Cannabidiol (CBD) in Rheumatic Diseases (Musculoskeletal Pain), concentrata su artrite e altre malattie reumatiche. Qui il CBD emerge come potenziale supporto per ridurre dolore, migliorare il sonno e l’umore nei pazienti reumatologici: molte indagini osservazionali e questionari ai pazienti indicano benefici percepiti, tanto che gli autori parlano di un interesse reale e promettente, pur sottolineando la necessità di studi clinici controllati più numerosi.

Infine, nel 2023 Kulesza e colleghi hanno pubblicato Can cannabidiol (CBD) help with low back pain?, una revisione sul mal di schiena. Per il dolore acuto, l’unico trial clinico disponibile non ha mostrato una superiorità chiara del CBD rispetto al placebo; per il mal di schiena cronico, però, diversi studi su cannabinoidi (incluso il CBD) suggeriscono una possibile riduzione del dolore, anche se le prove non sono ancora definitive. Gli autori evidenziano che il CBD è ben tollerato e già molto usato dai pazienti, e invitano a realizzare grandi studi randomizzati per confermare questi segnali positivi.

Dunque: la scienza oggi dice che il CBD non è ancora una “cura miracolosa”, ma rappresenta una strada seria e sempre più esplorata per il trattamento del dolore, soprattutto cronico. I risultati disponibili lasciano spazio a speranza e ottimismo, soprattutto se il CBD viene usato come supporto integrativo, sotto guida medica e all’interno di un percorso di cura più ampio.

Quanto ci mette il CBD a far passare i dolori?

Il lasso temporale necessario affinché il prodotto faccia effetto dipende da quale modalità scegli per assumere le gocce di CBD per dolori. 

L’olio di CBD può essere utilizzato in più modi: 

  • Sublinguale: puoi posizionare le gocce direttamente sotto alla lingua, è il metodo che garantisce il più rapido assorbimento attraverso il flusso sanguigno che passa nei capillari, anche dopo 15 minuti potresti già percepire i primi benefici; 
  • Per via orale: puoi aggiungerlo a cibi e bevande, in questo caso agirebbe attraverso l’apparato digestivo, è il metodo di utilizzo più blando e in questo caso l’olio impiega circa 30 minuti per fare effetto; 
  • Per via topica: si tratta dell’applicazione diretta sulla pelle nel caso in cui tu voglia trattare un disturbo localizzato, puoi favorire l’assorbimento attraverso un delicato massaggio e dovresti iniziare a vedere i primi effetti dopo 30-45 minuti. 

Il fattore “tempo” non ti serve per scegliere la giusta modalità di assunzione, ma solo per farti capire in quanto si manifestano gli effetti. Ovviamente dipende anche dalla quantità di gocce assunte e dalla percentuale di CBD contenuta al loro interno. 

Sullo shop di Maria CBD Oil puoi trovare diverse concentrazioni di olio al CBD 100% biologici. Per la coltivazione utilizziamo solo sementi approvate dall’Unione Europea e non facciamo alcun uso di pesticidi o altre sostanze chimiche. L’estrazione del CBD viene poi eseguita con metodi altamente tecnologici che garantiscono la purezza del prodotto finale. Visita subito lo store online e scegli il giusto olio di CBD per te tenendo conto di tutti i fattori che abbiamo individuato insieme.

Sono CEO di Nextre Digital e Nextre Srl, web agency attive nello sviluppo e nel digital marketing. Da anni aiuto gli imprenditori a far crescere il loro business. Ho deciso di aprire Maria CBD Oil, un eCommerce dedicato ai prodotti al CBD, un settore che mi appassiona profondamente per le sue potenzialità innovative e per l’impatto positivo che queste soluzioni naturali possono avere sul benessere delle persone.

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