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Il dolore neuropatico è una delle forme di dolore più difficili da trattare. Non risponde bene ai farmaci tradizionali e spesso diventa cronico, limitando la qualità della vita. Sempre più persone guardano al CBD come un supporto naturale per ridurre questi fastidi e ritrovare un po’ di serenità.
La neuropatia è una condizione che interessa i nervi periferici, cioè quei collegamenti fondamentali che portano i segnali dal cervello e dal midollo spinale al resto del corpo.
Quando i nervi si danneggiano, possono inviare segnali distorti o esagerati, provocando dolore anche in assenza di una causa esterna evidente. Questo porta a sensazioni come bruciore, formicolio, scosse elettriche, punture di spilli o ipersensibilità al tatto.
A differenza del dolore causato da un trauma o da un’infiammazione muscolare, il dolore neuropatico nasce da un malfunzionamento del sistema nervoso. Per questo motivo, è spesso più resistente ai comuni analgesici o agli antinfiammatori e può trasformarsi in una condizione cronica, accompagnando la persona per mesi o anni.
Le neuropatie possono avere origini molto diverse. Una delle cause principali è il diabete, che può danneggiare nel tempo i nervi delle mani e dei piedi causando dolori e perdita di sensibilità (neuropatia diabetica). Anche i traumi fisici sono spesso responsabili: incidenti, fratture o interventi chirurgici che lesionano i nervi possono innescare dolori persistenti.
Altre cause note sono le infezioni, come l’herpes zoster che può portare alla nevralgia post-erpetica, e le malattie autoimmuni, tra cui la sclerosi multipla, che aggrediscono i nervi e li infiammano. Non bisogna dimenticare poi i farmaci chemioterapici, che possono provocare neuropatia come effetto collaterale, rendendo ancora più difficile il percorso dei pazienti oncologici.
Spesso, le neuropatie non hanno una sola causa, ma derivano da una combinazione di fattori genetici, ambientali e clinici. Questo rende la diagnosi e il trattamento ancora più complessi.
Esistono diversi tipi di neuropatie, che si distinguono in base ai nervi coinvolti e ai sintomi.
La neuropatia periferica è la più comune e colpisce soprattutto mani e piedi, con intorpidimento, formicolio e dolore bruciante.
La neuropatia cranica interessa i nervi che controllano le funzioni del volto, causando dolori intensi e improvvisi, come nella nevralgia del trigemino.
La neuropatia autonomica coinvolge i nervi che regolano funzioni automatiche del corpo come pressione, digestione e battito cardiaco, con sintomi che vanno oltre il dolore.
Infine, la neuropatia focale si sviluppa in una singola area o in un singolo nervo, spesso all’improvviso, con disturbi molto intensi e localizzati.
Questa varietà di forme mostra quanto la neuropatia sia una condizione complessa e quanto sia necessario un approccio personalizzato nella gestione dei sintomi.
Il CBD (cannabidiolo) agisce sul sistema endocannabinoide, un insieme di recettori presenti nel corpo che regola funzioni come dolore, umore, infiammazione e sonno. In chi soffre di dolore neuropatico, questi meccanismi sono alterati: il cervello riceve segnali esagerati o distorti, percependo dolore anche senza una causa fisica reale. Il CBD può aiutare a modulare questi segnali, rendendoli meno intensi e più gestibili.
I benefici principali del CBD includono la riduzione del dolore neuropatico, l’azione antinfiammatoria, l’effetto rilassante e ansiolitico che aiuta a combattere la tensione mentale e muscolare, il miglioramento del sonno disturbato dai dolori notturni e il supporto emotivo, perché convivere con dolore cronico spesso porta ansia e depressione.
Il CBD non elimina la neuropatia, ma può diventare un valido alleato naturale per gestire i sintomi, rendendo la quotidianità più tollerabile e migliorando la qualità della vita.
Sempre più studi confermano che il CBD può essere un valido supporto naturale per chi soffre di ansia. Non si tratta di una “pillola magica”, ma di una sostanza che agisce in modo delicato sul sistema nervoso, aiutando a ritrovare equilibrio e calma.
Nel 2024 una ricerca internazionale ha analizzato diversi studi clinici, scoprendo che il CBD riduce i sintomi in persone con ansia generalizzata, ansia sociale e stress post-traumatico. I partecipanti riferivano di sentirsi meno agitati, più sereni e con una mente più lucida, senza effetti collaterali gravi.
Un altro studio del 2024 ha testato una formulazione liquida di CBD ad alta concentrazione, dimostrando che non solo è sicura e ben tollerata, ma che può offrire benefici già dopo alcune settimane, soprattutto nella riduzione della tensione mentale e nello gestire meglio lo stress.
Nel 2025 uno studio pilota ha seguito per sei settimane un gruppo di persone con ansia moderata o forte che assumevano quotidianamente olio di CBD. I risultati sono stati incoraggianti: i volontari hanno riportato calo dell’ansia, miglioramento del sonno e dell’umore, con una sensazione di benessere più stabile nella vita quotidiana.
Tra le diverse forme disponibili, l’olio di CBD è una delle più utilizzate da chi soffre di dolore neuropatico. Grazie alla somministrazione sublinguale, il CBD viene assorbito rapidamente attraverso le mucose, permettendo un effetto più veloce e diffuso in tutto l’organismo.
Questo lo rende particolarmente utile nei casi di dolore cronico e persistente, dove il corpo ha bisogno di un supporto costante per modulare i segnali nervosi alterati.
L’olio di CBD offre anche la possibilità di personalizzare facilmente il dosaggio: si parte da poche gocce e si aumenta gradualmente fino a trovare la quantità più efficace, senza rischi di dipendenza o effetti psicoattivi. Per dolori neuropatici intensi, è importante scegliere oli con concentrazioni medio-alte, che garantiscano un apporto adeguato di cannabidiolo.
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Il CBD è generalmente ben tollerato. Alcune persone possono avvertire effetti lievi come sonnolenza o secchezza delle fauci, che tendono a sparire regolando il dosaggio.
Dipende dalla forma di assunzione e dalla persona. L’olio sublinguale agisce in circa 30 minuti, mentre per un beneficio stabile spesso servono alcuni giorni o settimane di utilizzo costante.
Sì, molte persone con dolore neuropatico soffrono anche di insonnia. Il CBD può favorire un sonno più profondo e continuo, migliorando così sia il riposo che la tolleranza al dolore.