Hai appena comprato un prodotto al CBD e vuoi sapere come funziona? Hai letto che il CBD interagisce principalmente con i recettori dei cannabinoidi CB1 e CB2 ma non sai che cosa siano?
Non ti preoccupare, te lo spieghiamo noi!
I recettori CB1 e CB2 sono parte del sistema endocannabinoide, un sistema di segnalazione cellulare presente in tutti i mammiferi che svolge un ruolo fondamentale nel mantenimento dell’equilibrio del corpo.
In particolare, i recettori CB1 si trovano prevalentemente nel sistema nervoso centrale, nel cervello e nel midollo spinale, e sono coinvolti nella modulazione del dolore, dell’umore, della memoria, dell’appetito e della percezione sensoriale. Si tratta dei principali recettori responsabili degli effetti psicoattivi del THC (tetraidrocannabinolo), il cannabinoide presente nella cannabis.
I recettori CB2, invece, sono principalmente presenti nel sistema immunitario e nei tessuti periferici, come milza, colon, pancreas e cellule immunitarie. Tra le loro funzioni, troviamo la regolazione della risposta immunitaria, dell’infiammazione e del dolore. Interagiscono principalmente con cannabinoidi come il CBD (cannabidiolo) e il CBC (cannabicromene), contribuendo a effetti antinfiammatori e analgesici senza provocare effetti psicoattivi.
In questo articolo, ci vogliamo concentrare sul recettore CB1, dato il suo impatto significativo sul funzionamento del sistema nervoso e la sua influenza diretta su molteplici processi corporei essenziali.
CB1: cosa sono e dove si trovano
Il recettore CB1, o recettore dei cannabinoidi 1, è uno dei principali recettori del sistema endocannabinoide, largamente distribuito nel nostro corpo, che negli anni ‘90 ha iniziato a riscuotere molto interesse.
Si trovano in molte parti del nostro corpo, con la maggiore concentrazione nel sistema nervoso centrale, ma sono presenti anche in altri tessuti e organi. Ecco un elenco dei principali luoghi dove si trovano i recettori CB1:
- Cervello: presenti soprattutto nelle aree legate alla memoria, al controllo motorio, all’appetito, alle emozioni e alla percezione del dolore (es. ippocampo, corteccia cerebrale, gangli della base, cervelletto);
- Midollo spinale: coinvolti nella modulazione del dolore e delle risposte sensoriali;
- Nervi periferici: influenzano la trasmissione del dolore e il controllo motorio;
- Occhi: presenti nella retina, possono influenzare la visione;
- Apparato respiratorio: trovati nelle vie aeree, dove possono influire sulla respirazione;
- Apparato riproduttivo: presenti in organi come testicoli, ovaie e utero, influenzando la fertilità e altre funzioni riproduttive;
- Cuore e sistema cardiovascolare: coinvolti nella regolazione della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca;
- Fegato: influenzano il metabolismo e il bilancio energetico;
- Apparato gastrointestinale: modulano la motilità intestinale, l’appetito e la digestione;
- Tessuti adiposi: influenzano la regolazione del metabolismo dei grassi e l’accumulo di energia;
- Pelle: presenti nei nervi cutanei, contribuiscono a modulare la sensazione di dolore e prurito.
La loro distribuzione in diverse aree del corpo spiega perché i cannabinoidi possano influenzare molteplici funzioni, variando gli effetti a seconda della zona in cui i recettori CB1 vengono attivati.
La struttura dei CB1
I recettori CB1 (recettori dei cannabinoidi di tipo 1) appartengono alla famiglia dei recettori accoppiati a proteine G (GPCRs). La loro struttura è simile a quella di molti altri recettori di questa famiglia, caratterizzata da sette domini transmembrana che attraversano la membrana cellulare.
Vediamo insieme, per i più curiosi, la struttura del recettore CB1:
- Sette eliche transmembrana: Questi domini elicoidali attraversano la membrana cellulare sette volte, formando una sorta di tunnel all’interno della membrana. Questa struttura consente al recettore di trasmettere segnali dall’esterno all’interno della cellula.
- Domaine extracellulare: L’estremità N-terminale del recettore si trova all’esterno della cellula. Qui si legano i ligandi, come i cannabinoidi (ad esempio il THC o gli endocannabinoidi come l’anandamide), attivando il recettore.
- Domaine intracellulare: L’estremità C-terminale è all’interno della cellula ed è responsabile dell’attivazione delle proteine G. Queste proteine G sono fondamentali per trasmettere il segnale all’interno della cellula e attivare i successivi processi biochimici.
- Proteine G accoppiate: Quando un cannabinoide si lega al recettore CB1, questo attiva le proteine G all’interno della cellula. Le proteine G poi influenzano i secondi messaggeri intracellulari, come l’adenilato ciclasi, modificando il comportamento della cellula.
La struttura tridimensionale di CB1, scoperta attraverso tecniche come la cristallografia a raggi X, ha rivelato che il recettore è dinamico, cambiando forma quando un ligando si lega, il che aiuta a spiegare la sua capacità di legarsi a diversi tipi di molecole con effetti diversi.
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Recettori CB1: qual è la loro funzione?
I recettori CB1 hanno il compito di ricevere e mediare gli effetti di specifiche sostanze presenti nella canapa, come:
- Regolazione del dolore: Il recettore CB1 gioca un ruolo cruciale nel modulare la percezione del dolore, agendo come un mediatore nell’inibizione della trasmissione dei segnali dolorosi nel sistema nervoso centrale. Questo aiuta a ridurre la sensibilità al dolore, rendendolo un bersaglio importante per il trattamento del dolore cronico e neuropatico, come nelle condizioni di artrite, lesioni nervose e altre patologie dolorose.
- Controllo dell’appetito e metabolismo: Il recettore CB1 è strettamente coinvolto nella regolazione dell’appetito e del bilancio energetico. Quando attivato, stimola la sensazione di fame, aumentando l’assunzione di cibo. Inoltre, influenza il metabolismo dei lipidi e del glucosio, svolgendo un ruolo importante nella gestione del peso corporeo e nel metabolismo energetico.
- Gestione dell’umore e delle emozioni: Il CB1 contribuisce alla regolazione dell’umore, dello stress e delle emozioni. La sua attivazione è associata a effetti ansiolitici e antidepressivi, poiché influenza la secrezione di neurotrasmettitori come la serotonina e la dopamina, coinvolti nella regolazione del benessere emotivo. Questo recettore è anche correlato alla capacità del corpo di gestire lo stress, fornendo un meccanismo di supporto per l’equilibrio mentale.
- Modulazione della memoria e apprendimento: I recettori CB1 si trovano in aree del cervello come l’ippocampo, che sono essenziali per la memoria e l’apprendimento. La loro attivazione può modulare i processi cognitivi, influenzando la formazione e il richiamo della memoria.
- Protezione neurologica: I recettori CB1 hanno proprietà neuroprotettive significative, contribuendo a ridurre l’infiammazione nel cervello e proteggendo i neuroni da danni causati da lesioni, stress ossidativo o malattie neurodegenerative. Questa protezione può essere utile per prevenire o attenuare condizioni come il morbo di Alzheimer e altre malattie neurologiche.
- Regolazione motoria: Il recettore CB1 è coinvolto nel controllo del movimento e della coordinazione attraverso la sua interazione con il sistema motorio centrale. Questo è particolarmente rilevante in condizioni come la malattia di Parkinson e altre disfunzioni motorie, dove una corretta modulazione dei movimenti può essere alterata.
- Controllo delle funzioni gastrointestinali: Il CB1 ha un impatto significativo sulla motilità intestinale, influenzando la contrazione e il rilassamento della muscolatura liscia dell’apparato digerente. Inoltre, può aiutare a regolare la nausea e il vomito, rendendolo utile nel trattamento di disturbi gastrointestinali.
Conoscere il funzionamento e la localizzazione dei recettori CB1 è fondamentale per comprendere a fondo l’influenza dei cannabinoidi sulla nostra salute e sul benessere complessivo.
CB1 e proteine G: come interagiscono?
Quando i cannabinoidi, come il THC o gli endocannabinoidi naturali, si legano ai recettori CB1, questi attivano specifiche proteine G all’interno della cellula.
Le proteine G sono cruciali poiché modulano vari secondi messaggeri intracellulari, come l’adenilato ciclasi, che viene inibita, e facilitano l’apertura di canali ionici, come quelli del potassio, contribuendo a regolare l’attività cellulare.
Questo complesso meccanismo riduce il rilascio di neurotrasmettitori come il glutammato e la dopamina, modulando l’attività neuronale e influenzando una vasta gamma di funzioni, tra cui il controllo del dolore, la regolazione dell’umore, l’appetito e la memoria.
In breve, le proteine G fungono da intermediari essenziali tra il recettore CB1 e la risposta cellulare, rendendo possibile una risposta modulata e specifica ai cannabinoidi.
CBD e sistema endocannabinoide
Il CBD, o cannabidiolo, è uno dei principali cannabinoidi presenti nella pianta di cannabis. A differenza del THC, il CBD non ha effetti psicoattivi ma interagisce con il sistema endocannabinoide (SEC), regolando numerosi processi fisiologici, come il dolore, l’umore, l’appetito e il sonno.
Il CBD non si lega direttamente ai recettori CB1, ma ne modula l’attività. Agisce come modulatore allosterico negativo, alterando la forma del recettore CB1 e riducendo la sua affinità per altre molecole come il THC. Questo spiega perché il CBD può attenuare alcuni effetti psicoattivi del THC, rendendolo meno invasivo per l’organismo.
Quando i cannabinoidi si legano ai recettori CB1, questi attivano le proteine G che, come accennato in precedenza, riducono la liberazione di neurotrasmettitori come il glutammato e la dopamina, modulando funzioni cruciali come il controllo del dolore, l’umore e la memoria.
Il CBD, pur non legandosi direttamente al recettore CB1, riesce a influenzare indirettamente questi processi, contribuendo a gestire condizioni come l’ansia, il dolore cronico e i disturbi neurologici.
La sua capacità di interagire con il sistema endocannabinoide lo rende un’opzione promettente per trattamenti alternativi, con meno effetti collaterali rispetto ai farmaci tradizionali, aprendo nuove possibilità nella gestione della salute e del benessere.
Qual è il prodotto al CBD giusto per me?
Dopo aver scoperto i benefici del CBD per il nostro corpo, probabilmente ti starai chiedendo quale prodotto al CBD sia il più adatto alle tue esigenze.
Esistono moltissimi modi di assunzione del CBD, ognuno adatto alle necessità e preferenze individuali. Vediamo insieme quale può fare al caso tuo.
L’olio al CBD è sicuramente tra i prodotti più popolari in questo campo, somministrabile sotto la lingua per un rapido assorbimento, spalmabile direttamente sull’area interessata oppure da aggiungere a cibi e bevande.
I consumatori lo trovano molto utile principalmente per:
- Ridurre l’ansia, lo stress e la depressione
- Migliorare la qualità del sonno
- Gestire il dolore cronico o le infiammazioni
- Migliorare la concentrazione e la chiarezza mentale
- Quando si avverte un calo di energia o malumore
Gli oli possono avere diverse concentrazioni di CBD, da scegliere in base all’intensità e alla gravità dei sintomi.
Per un’intensità bassa, puoi ricorrere all’Olio CBD 5% o 10%:
Per un’intensità medio-alta, l’Olio CBD 15% o 20%:
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Conclusione
Insomma, le soluzioni sono tante per chi vuole godere dei benefici che offre il CBD.
I recettori CB1 giocano un ruolo fondamentale nell’interazione tra il nostro corpo e il CBD, modulando funzioni vitali come l’umore, il controllo del dolore e l’appetito. Grazie a questa connessione, i prodotti a base di CBD offrono una vasta gamma di benefici, rendendoli adatti a molte esigenze personali. Le opzioni disponibili sono innumerevoli e spaziano dagli oli ai topici, dalle capsule agli edibili, garantendo soluzioni per ogni preferenza.
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