Si è sempre parlato della combinazione tra cannabis e alcol: è un pensiero comune, infatti, quello che sostiene che i due insieme non vadano affatto bene, addirittura che i relativi effetti possano essere potenziati in modo negativo.
Ma è effettivamente così?
Cannabis come “droga ponte”
Hai mai sentito parlare della teoria del passaggio?
Si tratta di una ipotesi che suggerisce che l’uso di alcune sostanze, sia lecite che illecite, possa predisporre gli individui al consumo futuro di altre droghe.
L’alcol è una di quelle sostanze ad essere considerata una “droga ponte”, poiché, sebbene sia legale, può abbassare la percezione del rischio associato all’uso di sostanze. Questo effetto, in poche parole, rende le persone più predisposte a consumare non solo alcol, ma anche altre droghe illegali.
L’uso di alcol può quindi fungere da “gateway” verso l’uso di altre droghe, come la cannabis, facilitando il passaggio da sostanze legali a quelle illegali. Questo accade perché l’alcol, pur essendo legale e socialmente accettato, tende ad abbassare le barriere psicologiche e i timori che le persone potrebbero avere nell’iniziare a usare sostanze più rischiose.
Cannabis e alcol: come influenzano la salute del fegato
Non è un caso che con quasi tutti gli antidepressivi, ansiolitici, benzodiazepine e farmaci ipnotici si raccomandi di sospendere il consumo di alcol.
L’alcol, infatti, può interagire negativamente con questi farmaci, amplificando i loro effetti sedativi, aumentando il rischio di sonnolenza e confusione mentale e compromettendo la capacità di prendere decisioni o svolgere attività quotidiane.
Inoltre, l’assunzione contemporanea di alcol e farmaci può mettere a dura prova il fegato, che ha il compito di metabolizzare le sostanze che introduciamo nel corpo. Il fegato, però, metabolizza una sostanza alla volta: quando due o più sostanze vengono ingerite insieme, il fegato deve scegliere quale metabolizzare per primo, il che può rallentare o compromettere il processo di metabolizzazione.
Se il fegato è impegnato a metabolizzare l’alcol, potrebbe non essere in grado di processare correttamente gli altri farmaci, con il rischio di aumentare la concentrazione nel sangue di quest’ultimi, portando a effetti collaterali indesiderati o overdose accidentali.
D’altra parte, se il fegato si occupa per primo del farmaco, l’alcol potrebbe non essere metabolizzato correttamente, accumulandosi nel corpo e aumentando il rischio di danno epatico.
In entrambi i casi, il risultato finale può essere un danno importante al fegato, che è responsabile per il metabolismo di molte sostanze. Il consumo contemporaneo di alcol e farmaci può quindi mettere sotto stress il fegato, aumentando il rischio di cirrosi o altri danni epatici a lungo termine.
La ricerca scientifica su cannabis e alcol
Una ricerca pubblicata a luglio del 2024, intitolata The effects of simultaneous alcohol and cannabis use on subjective drug effects: A narrative review across methodologies, ha appurato che, sebbene alcuni studi suggeriscano che l’uso contemporaneo di queste sostanze possa avere effetti additivi, i risultati sono incoerenti e influenzati da vari fattori, come la dose, il metodo di somministrazione e la storia individuale di consumo.
La ricerca evidenzia la necessità di studi più completi per comprendere meglio come l’uso simultaneo influenzi le esperienze soggettive degli individui, considerando le variazioni nelle metodologie di ricerca e nei pattern di uso.
In generale, l’uso simultaneo di cannabis e alcol è associato a rischi aumentati di esiti psicologici e comportamentali problematici, come alterazioni della funzione cerebrale e maggiore probabilità di sviluppare disturbi da uso di sostanze.
Cannabis e alcol: codice della strada
Ne stanno parlando ormai tutti: il nuovo codice della strada, entrato in vigore a inizio del 2025, ha introdotto misure più severe per contrastare l’uso di sostanze stupefacenti e alcol alla guida, mettendo sotto stretta osservazione i rischi associati all’uso di cannabis e alcol.
Secondo le nuove normative, il limite di tasso alcolemico è stato ridotto, e le pene per chi guida sotto l’effetto di sostanze come alcol e cannabis sono state inasprite. L’uso di cannabis, in particolare, è considerato una violazione grave, poiché può influenzare la capacità di concentrazione, coordinazione e reattività, aumentando significativamente il rischio di incidenti stradali.
La combinazione di cannabis e alcol è particolarmente pericolosa, poiché entrambe le sostanze amplificano i loro effetti sedativi, compromettendo ulteriormente le abilità necessarie per una guida sicura.
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Conclusione
Ma non tutto è perduto! Per coloro che sono appassionati di cannabis, esiste ormai una valida alternativa legale: la cannabis light. Questa versione della pianta e dei suoi fiori è stata sviluppata per offrire gli effetti positivi della cannabis senza il rischio di incorrere in sanzioni legali. La cannabis light contiene solo tracce minime di THC (generalmente sotto lo 0,5%), ben al di sotto della soglia che la rende illegale in Italia. Questo la rende una scelta sicura per chi desidera godere dei benefici del CBD (cannabidiolo), come il miglioramento del benessere generale, senza gli effetti psicoattivi o la sensazione di alterazione mentale causati dal THC.
Detto ciò, si raccomanda comunque di non abbinarla ugualmente con l’alcol: quest’ultimo può comunque amplificare i suoi effetti sedativi e influire sulla capacità di concentrazione, coordinazione e riflessi.