Mai sentito parlare del kratom?

Si tratta di una pianta che affonda le sue radici nella cultura e tradizione del Sud-est asiatico e che, fino a poco tempo fa, era quasi del tutto sconosciuta in Occidente.

Il kratom è ricavato dalle foglie della Mitragyna speciosa, un albero tropicale che cresce soprattutto in Thailandia, Indonesia, Malaysia e Myanmar.

E negli ultimi anni, complice la diffusione di discussioni online, testimonianze e curiosità verso rimedi naturali alternativi, il kratom ha iniziato ad attirare l’attenzione anche in Europa.

Questa pianta, un tempo considerata solo un ingrediente della tradizione locale, oggi è oggetto di dibattiti, ricerche e interesse mediatico, soprattutto per i suoi potenziali effetti e per il modo in cui viene utilizzata nelle culture d’origine.

Sempre più persone cercano di capire cosa sia davvero, perché se ne parli tanto e quali siano le ragioni del suo crescente fascino. Nonostante resti una sostanza poco conosciuta dal grande pubblico, il kratom sta diventando un tema ricorrente quando si discute di piante esotiche, pratiche tradizionali e nuove tendenze legate al benessere naturale.

Scopriamo insieme di cosa si tratta, quali sono i suoi effetti, e la sua situazione legale in Europa.

Kratom: cos’è e quali sono le sue origini?

Il kratom, conosciuto scientificamente come Mitragyna speciosa, è un albero sempreverde originario del Sud-est asiatico e fa parte della stessa famiglia botanica del caffè, quella delle Rubiaceae.

Le sue foglie vengono utilizzate da secoli in Paesi come Thailandia, Indonesia, Malesia e altre aree tropicali, dove questa pianta è profondamente intrecciata con la vita quotidiana delle comunità locali. 

In questi contesti tradizionali, il kratom non è altro che una pianta di uso comune, legata al lavoro nei campi, ai momenti sociali e, in alcune pratiche, anche alla medicina popolare.

Ma andiamo indietro nel tempo: storicamente, le foglie venivano masticate fresche o utilizzate per preparare infusi amari, spesso condivisi durante le riunioni comunitarie o consumati dai lavoratori per affrontare le lunghe ore nei campi e nelle risaie. 

Con il tempo, però, il kratom ha iniziato a oltrepassare i confini geografici del Sud-est asiatico: prima attraverso i racconti dei viaggiatori e degli studiosi, poi grazie al commercio globale e a internet, che ne hanno amplificato la visibilità e l’interesse anche in Occidente.

Ora come ora, il kratom si ritrova al centro di un dibattito molto acceso: da un lato c’è la sua lunga tradizione d’uso nelle culture asiatiche, dall’altro le preoccupazioni regolatorie e scientifiche nei Paesi in cui è arrivato più recentemente. 

Kratom: gli effetti

Uno degli aspetti più discussi del kratom è la sua “doppia faccia”: gli effetti cambiano notevolmente a seconda della dose assunta. 

A dosi basse, le foglie di Mitragyna speciosa sono stimolanti ed energizzanti: molte persone riportano più energia, resistenza fisica e una sensazione paragonabile a quella che provi dopo aver bevuto una forte tazza di caffè.

A dosi medio-alte, il kratom tende ad assumere un profilo più sedativo e simile a quello di un oppioide. In questo caso si ricercano soprattutto rilassamento, riduzione della percezione del dolore, distensione muscolare e facilità ad addormentarsi, con una sensazione di calma profonda e, a volte, di euforia tranquilla.

Per riassumere, gli effetti possono essere:

  • Fisici:
    • aumento dell’energia e della resistenza durante il lavoro o le attività quotidiane,
    • possibile sollievo dal dolore (tema ancora allo studio),
    • in dosi più alte, sonnolenza, sedazione e rilassamento marcato.
  • Mentali:
    • cambiamenti dell’umore, fino a euforia o forte senso di benessere,
    • maggiore concentrazione e prontezza mentale a basse dosi,
    • sensazione soggettiva di riduzione di stress e ansia in alcuni utilizzatori.

Insomma, il kratom è una pianta dal profilo complesso e ambivalente, capace di passare da stimolante a sedativa in base alla dose, e proprio questa particolarità è alla base sia del suo fascino sia delle preoccupazioni che la circondano.

Kratom: gli effetti collaterali

Sebbene il kratom sia utilizzato da secoli nelle regioni del Sud-Est asiatico, soprattutto in contesti tradizionali e rituali, il suo profilo di sicurezza rimane oggetto di discussione. Le fonti riportano che gli effetti collaterali possono variare in base alla dose e alla sensibilità individuale, con una distinzione netta tra uso moderato e consumo eccessivo. 

Tra le reazioni più comuni si segnalano nausea, mal di testa, vertigini e secchezza delle fauci, spesso legati all’assunzione frequente o ad alti dosaggi. Alcuni utilizzatori riferiscono anche tachicardia, irrequietezza, insonnia o, al contrario, una marcata sonnolenza, poiché il kratom può avere effetti stimolanti a basse dosi e sedativi a dosi elevate.

 In contesti non tradizionali, dove il dosaggio non è standardizzato e i prodotti possono variare in purezza, le reazioni avverse risultano ancora più imprevedibili

Per questo motivo molti Paesi adottano un approccio prudente, sottolineando la necessità di ulteriori studi per chiarire il suo impatto a lungo termine e la sicurezza d’uso.


E in Italia?

Il kratom è legale in Italia?

La facciamo breve: no.

La pianta, infatti, è inserita nella Tabella I delle sostanze stupefacenti, la stessa categoria che comprende le sostanze ritenute ad alto rischio per la salute pubblica. Questo significa che produrre, vendere, acquistare o detenere kratom è vietato e può comportare conseguenze legali importanti, inclusi procedimenti penali. La normativa italiana è chiara e non lascia spazio a eccezioni: anche prodotti derivati, estratti o preparazioni che contengono mitraginina o 7-hydroxymitragynine sono considerati illegali.

Questo vuol dire che in Italia il kratom non può essere venduto come prodotto erboristico, integratore o sostanza naturale in alcuna forma. Non esistono canali legali per acquistarlo, né per commercializzarlo come prodotto da collezione o per ricerca. Le autorità sanitarie e legislative mantengono un atteggiamento prudenziale, evidenziando la necessità di ulteriori studi prima di valutarne un eventuale impiego regolamentato.

E nel resto del mondo?

La situazione legale del kratom nel mondo è estremamente eterogenea e riflette un equilibrio delicato tra tradizione, interesse scientifico e prudenza normativa. 

Nei Paesi del Sud-Est asiatico, dove la pianta è originaria, le regolamentazioni sono variabili: alcune nazioni come la Thailandia hanno recentemente riaperto alla coltivazione e all’uso tradizionale, mentre altre mantengono restrizioni severe nonostante la lunga storia culturale legata al kratom. 

Negli Stati Uniti e in diversi Paesi europei la diffusione è cresciuta rapidamente negli ultimi anni, ma il quadro normativo resta frammentato: alcuni stati ne consentono la vendita come prodotto naturale, altri ne limitano l’uso o lo vietano completamente. 

Questo scenario disomogeneo è alimentato dal crescentemente interesse scientifico verso i suoi potenziali effetti, ma anche dalla mancanza di dati definitivi sulla sicurezza, motivo per cui ogni Paese adotta approcci differenti e in continua evoluzione.

L’alternativa al kratom: il CBD

L’abbiamo visto: i rischi del kratom risiedono nella sua potenza degli effetti, specialmente se assunto in dosi eccessive. Questo è il motivo per il quale in Europa non è una sostanza ben accetta.

Il discorso cambia quando si parla di CBD: un’alternativa molto più sicura e regolamentata.

Prima di tutto, non è psicoattivo, quindi non produce nessun tipo di effetto “sballo”, nonostante si tratti di una sostanza proveniente dalla pianta di cannabis. Molte persone, infatti, sfruttano i benefici del CBD per sentirsi più calmi, migliorare la qualità del riposo notturno e sostenere il recupero muscolare.

A differenza del kratom, il CBD si inserisce in un quadro normativo più chiaro e in una cultura del consumo responsabile, dove è possibile scegliere prodotti certificati, come quelli che trovi nel nostro CBD Shop, conoscere la percentuale di cannabinoidi e integrarlo in modo graduale nella propria routine di benessere, preferibilmente dopo aver chiesto consiglio al medico in caso di terapie in corso.

Oltre al tradizionale olio di CBD, uno dei metodi più noti e apprezzati, esiste anche la possibilità di assumere il CBD attraverso la cannabis light. Si tratta niente meno di infiorescenze con un contenuto di THC molto ridotto (generalmente sotto lo 0,5%) che permettono un’assunzione più graduale e aromatica, ideale per chi cerca un’esperienza più sensoriale o preferisce un’alternativa al formato in gocce.

Per chi cerca un’alternativa al kratom, il CBD si integra facilmente in una routine di benessere personalizzata, offrendo un approccio naturale e responsabile. Come sempre, è consigliabile valutarne l’uso con un professionista della salute in caso di terapie o condizioni particolari.

Modalità di assunzione del CBD

Come accennato nel paragrafo precedente, il CBD può essere integrato nella routine di benessere in diversi modi, a seconda delle preferenze personali e dell’effetto desiderato.

L’olio di CBD rappresenta il metodo più preciso: viene assunto per via sublinguale, consentendo un assorbimento rapido e una facile regolazione del dosaggio goccia dopo goccia. Questa modalità è ideale per chi vuole controllare con attenzione la quantità di CBD assunta, adattandola nel tempo alle proprie esigenze.

Un’alternativa altrettanto diffusa è la cannabis light, ovvero infiorescenze legali ricche di CBD e caratterizzate da un contenuto di THC entro i limiti stabiliti dalla normativa italiana.

Questo formato offre un’esperienza più aromatica, graduale e sensoriale, permettendo di apprezzare i profili terpenici naturali della pianta. La cannabis light è disponibile in varietà differenti, tutte regolamentate e certificate, così da garantire qualità, trasparenza e sicurezza per il consumatore.

Entrambi i metodi permettono un’assunzione efficace del CBD: la scelta dipende soprattutto dal tipo di esperienza cercata e dalla praticità preferita.

I prodotti al CBD più apprezzati

Nel vasto universo dei derivati della canapa, alcuni prodotti al CBD si sono affermati come punti di riferimento grazie alla loro qualità, alla facilità d’uso e ai benefici percepiti dagli utilizzatori. 

Tra questi, uno dei protagonisti assoluti è l’Olio CBD 15% Full Spectrum, una via di mezzo tra tutte le concentrazioni di CBD per chi cerca un equilibrio tra efficacia e versatilità quotidiana

La presenza dell’intero spettro di cannabinoidi e terpeni naturali della pianta genera il cosiddetto effetto entourage, un’interazione sinergica che potenzia l’effetto del CBD rendendo la sua azione più rotonda, stabile e completa. L’olio al 15% risulta perfetto sia per chi ha già esperienza con il CBD, sia per chi desidera un prodotto abbastanza concentrato da offrire benefici tangibili, ma non eccessivamente forte da risultare impegnativo nel dosaggio.

Tra le infiorescenze, una delle varietà che continua a conquistare gli appassionati è la Amnesia Haze, celebre per il suo profilo aromatico unico: note agrumate, sfumature speziate e un sottofondo leggermente terroso la rendono una scelta iconica nel mondo della cannabis light. Oltre al suo aroma distintivo, Amnesia Haze viene apprezzata per la qualità dei fiori, la densità delle cime e l’esperienza sensoriale equilibrata che offre, ideale sia per momenti di relax sia per accompagnare attività creative o ricreative in modo leggero e naturale.

Un’altra categoria sempre più amata è quella delle capsule CBD 50 mg, che rappresentano la perfetta sintesi tra praticità e discrezione. Le capsule permettono di assumere CBD senza alcun gusto, senza la necessità di misurare gocce e soprattutto con un dosaggio preciso e costante

Sono tascabili, facili da trasportare e utilizzabili ovunque, caratteristiche che le rendono ideali per chi ha una routine frenetica o desidera integrare il CBD in modo totalmente discreto

Per queste ragioni, oli, infiorescenze e capsule formano oggi la “triade” più apprezzata dagli utenti, offrendo a ciascuno la possibilità di trovare l’esperienza che meglio si adatta alle proprie esigenze e abitudini quotidiane.

Scopri di più su Maria CBD Oil!

Sono CEO di Nextre Digital e Nextre Srl, web agency attive nello sviluppo e nel digital marketing. Da anni aiuto gli imprenditori a far crescere il loro business. Ho deciso di aprire Maria CBD Oil, un eCommerce dedicato ai prodotti al CBD, un settore che mi appassiona profondamente per le sue potenzialità innovative e per l’impatto positivo che queste soluzioni naturali possono avere sul benessere delle persone.

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